Oggi alcuni parrocchiani della Chiesa di Valverde, del Carmine e Sant’Agata con i propri bambini e una coppia con un asinello romagnolo (non più in pericolo di estinzione), accompagnanti dal parroco Don Daniele Sirna hanno rievocato per le strade di Imola il censimento di Maria e Giuseppe.
Questa rievocazione non è solo una tradizione folkloristica, ma rappresenta uno dei momenti più significativi della preparazione al Natale nella cultura cattolica. Il censimento narrato nel Vangelo di Luca ricorda infatti il viaggio forzato che Maria e Giuseppe dovettero intraprendere verso Betlemme, un cammino difficile, compiuto in obbedienza alla legge, proprio nei giorni in cui Maria era prossima al parto. Riproporre questa scena per le vie della città serve a riportare l’attenzione sul senso autentico del Natale: non sulle luci, sugli acquisti o sulle iniziative commerciali, ma sul tema dell’attesa, dell’accoglienza e del sacrificio. La Sacra Famiglia diventa simbolo di fiducia, fedeltà e speranza, valori che i parrocchiani vogliono trasmettere soprattutto ai più piccoli, facendoli partecipare in prima persona.
La presenza dell’asinello, dei bambini e delle famiglie che accompagnano il corteo richiama volutamente la semplicità e l’umiltà di quel momento storico, ricordando a tutti che il Natale nasce dalla strada, dal viaggio, dalla fatica, non dal fasto. E il momento fondante nella narrazione del presepe, San Francesco, quando invento il presepe nel 1223, non rappresento solo la nascita, ma anche il contesto del viaggio, della povertà, dell’arrivo affaticato a Betlemme e rievocare il censimento significa rievocare proprio l’origine stessa del presepe.
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