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Romania, decisione storica della Corte Suprema: chi ha subito danni dopo il vaccino anti-Covid può citare in giudizio anche lo Stato

Una causa civile iniziata nel piccolo distretto di Sălaj, nel nord-ovest della Romania, ha portato a una decisione storica della Corte Suprema (Înalta Curte de Casație și Justiție – ÎCCJ) che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui vengono trattati i casi legati agli effetti avversi del vaccino anti-Covid. Secondo quanto riportato da RomaniaTV.net, la più alta autorità giudiziaria del Paese ha stabilito che una persona che si ritiene danneggiata in seguito alla vaccinazione può chiedere il risarcimento non solo al produttore del vaccino, ma anche allo Stato romeno, attraverso il Ministero della Salute e il Governo.

Il caso di Sălaj che ha aperto la strada

Tutto è partito da una donna del distretto di Sălaj che, il 25 maggio 2023, ha citato in giudizio lo Stato romeno, il Ministero della Salute, il Governo e il produttore del vaccino, chiedendo 100.000 euro di danni morali e un indennizzo mensile per il danno futuro.
La donna ha denunciato di aver sviluppato una trombosi dopo la vaccinazione anti-Covid effettuata il 2 marzo 2021. In un primo momento, il Tribunale di Sălaj aveva respinto la causa, sostenendo che nessuna delle istituzioni statali avesse legittimazione passiva. Tuttavia, la Corte d’Appello di Cluj ha ribaltato la decisione, stabilendo che lo Stato, il Governo e il Ministero della Salute possono essere chiamati a rispondere in giudizio, rinviando il caso per una nuova valutazione nel merito.

Lo Stato ha presentato ricorso, ma la Corte Suprema romena (ÎCCJ) lo ha respinto, confermando la decisione della Corte d’Appello.

Secondo la Corte, le persone che lamentano un danno da vaccinazione possono fondare la propria richiesta su due basi giuridiche complementari: la Legge n. 240/2004 sulla responsabilità per prodotti difettosi, e gli articoli 1349 e 1357 del Codice civile, che disciplinano la responsabilità per fatto illecito. In pratica, la Corte Suprema ha chiarito che il regime speciale previsto dalla legge sui prodotti difettosi non esclude la responsabilità civile dello Stato, qualora siano indicate condotte colpose delle autorità pubbliche.

Questa sentenza crea un precedente giudiziario importante: i tribunali dovranno d’ora in poi esaminare nel merito anche la possibile responsabilità delle istituzioni statali, evitando interpretazioni formalistiche che impediscano ai cittadini di ottenere una valutazione effettiva delle loro richieste. Secondo gli osservatori, la decisione dell’ÎCCJ potrebbe aprire la strada a numerose azioni legali simili in tutto il Paese, rafforzando il diritto dei cittadini all’accesso alla giustizia e alla piena tutela risarcitoria.

La decisione della Corte costituzionale romena, emessa in uno Stato membro dell’Unione Europea, può essere richiamata anche dai cittadini di altri Paesi UE ogniqualvolta riguardi diritti fondamentali riconosciuti dal diritto europeo, in virtù del principio di mutuo riconoscimento e dell’interpretazione condivisa dei valori comuni sanciti dai trattati.