Le parole del sindaco Panieri pubblicate sul Carlino — “la macchina amministrativa ha agito nei tempi e nei modi consoni, senza alcun clamore” — suonano come una difesa burocratica più che una risposta politica. Dire che “la macchina amministrativa ha agito” equivale, di fatto, ad ammettere che la politica si è limitata a guardare. È proprio questo il punto sollevato da Fratelli d’Italia: perché per anni nessuno in Comune ha sentito il dovere di informare i cittadini o di pretendere chiarezza sul buco di 200mila euro?
Parlare oggi di “risultato che tutela l’interesse pubblico” appare quasi offensivo per chi, per mesi, ha denunciato il silenzio e la mancanza di trasparenza. L’amministrazione ha agito “senza clamore”? Certo — ma il problema non è il clamore, è l’assenza di vigilanza politica e di comunicazione istituzionale su una vicenda che ha toccato denaro pubblico.
Il sindaco rivendica “efficacia e tempi giusti”, ma se il caso è emerso solo grazie alle segnalazioni dell’opposizione, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. L’efficienza di una amministrazione non si misura sul recupero a posteriori dei fondi, ma sulla capacità di prevenirne la sparizione.
In poche parole per i buon intenditori, la replica di Panieri appare più come un tentativo di minimizzare le responsabilità politiche che una vera assunzione di responsabilità amministrativa, una risposta “senza clamore”, ma anche senza autocritica.
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