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Parità a senso unico: a Imola nella cosidetta Commissione “Pari Opportunità” gli uomini non sono ammessi

Nel Consiglio Comunale di Imola si è accesa la polemica sulla composizione della Commissione per le Pari Opportunità, che secondo quanto denuncia la consigliera comunale Maria Teresa Merli di Fratelli d’Italia non ammetterebbe la presenza di uomini, né tra i consiglieri né tra i membri esterni.

La contestazione nasce da una seduta in cui la maggioranza di centrosinistra, guidata dal Partito Democratico, ha respinto la proposta di aprire la partecipazione anche ai componenti maschili. Una scelta che, per l’opposizione, contraddice il principio stesso di parità e inclusione che la Commissione dovrebbe promuovere.

Nel suo post su Facebook, la consigliera Merli scrive: “Ad Imola, la cosiddetta Commissione per le Pari Opportunità non ammette la presenza di consiglieri comunali uomini, né di membri uomini. Incredibile ma vero: in Consiglio Comunale il Partito Democratico ha addirittura votato contro la possibilità che anche uomini possano far parte della Commissione. Parlano di parità, ma praticano esclusione. Difendono l’inclusione, ma la negano quando non conviene…”

Merli rivendica la posizione del suo gruppo politico: “Noi difendiamo la vera parità, quella che non discrimina nessuno — né donne né uomini.” La vicenda deve aprire il dibattito sul senso e sulla funzione di questa Commissione cosiddetta “per le Pari Opportunità”, spesso ridotta ad un spazio ideologizzato e autoreferenziale del PD.

Forse sarebbe opportuno chiedere al Prefetto della Provincia di Bologna, di vigilare sulla legittimità della Commissione per le Pari Opportunità di Imola se dovesse effettivamente violare i principi di uguaglianza e parità di accesso sanciti dalla Costituzione e disporre l’annullamento di questa commissione formata solo da donne ideologizzate del PD.