A pochi giorni dalla scadenza del mandato, Marco Panieri rinnova la tradizione ferragostana dell’autoelogio sul Carlino. Peccato che tra le righe di questa intervista non emerga alcun bilancio concreto, solo il solito spot pre-elettorale amplificato da un giornale che ha scelto di fare da cassa di risonanza piuttosto che da controllore.
Il sindaco vanta un'”alta velocità” amministrativa, ma Imola sembra bloccata in un ingorgo di cantieri eterni, progetti annunciati con fanfare e mai concretizzati, e una partecipazione cittadina ridotta a mera formalità. Quell’ammissione – “abbiamo sacrificato la partecipazione” – pronunciata con imbarazzante nonchalance, tradisce una verità cruda: hanno governato come in un bunker, sordi alle istanze del territorio e dei cittadini. E quando l’opposizione solleva obiezioni? La solita tiritera: “Politicizzano!”, come se chiedere trasparenza ad una giunta PD fosse un atto eversivo.
Guardiamo i risultati: il centro storico è diventato un catalogo di attività chiuse, l’Autodromo rischia di trasformarsi in un circo senza animali nel 2026, mentre i soldi pubblici – quelli sì – hanno trovato la scorciatoia per dileguarsi. I 200mila euro evaporati da Area Blu (documenti alla mano) dimostrano come lo slogan “Imola corre” sia stato interpretato alla lettera… ma solo dai fondi dei contribuenti. Ora che Panieri si lancia nella campagna elettorale armato del solito repertorio di sorrisi studiati e promesse riciclate, la città resta ostaggio di annunci vuoti. Le prossime elezioni saranno un test di lucidità: gli imolesi dovranno scegliere se chiudere questo surreale teatro amministrativo o subirne il sequel – magari con qualche “spolverata di sociale” per ravvivare la scenografia.
Il vero dramma non sta nelle cifre nei numeri tirati a casaccio per l’intervista, ma nell’abisso tra le parole del sindaco e la realtà quotidiana di chi deve navigare tra strade disastrate, servizi allo stremo e un futuro della città appeso a un fragile «forse». Dopo cinque anni, resta un’unica certezza: l’unica “velocità” dimostrata da questa amministrazione è stata quella nell’eludere le proprie responsabilità.