Grazie all’accesso agli atti ottenuto dal consigliere Simone Carapia di Fratelli d’Italia, sono emerse evidenze che confermano la presenza di movimenti bancari anomali all’interno del Area Blu, società controllata da Comuned di Imola, sotto giunta PD Panieri. I documenti, esaminati nel dettaglio, rivelano che una somma pari a 200mila euro non risulta registrata nei bilanci ufficiali e sarebbe stata trasferita tramite una serie di bonifici. Secondo quanto emerso, la cifra sarebbe stata spostata da un conto interno, gestito da un dirigente con un ruolo di responsabilità, verso un conto esterno, ormai fuori dal controllo della pubblica amministrazione. Questa operazione, che sembra discostarsi dalle procedure standard di gestione dei fondi pubblici, non è stata accompagnata da spiegazioni chiare da parte dell’amministrazione.
In risposta alle pressanti richieste di chiarimenti dall’opposizione, in particolare da Fratelli d’Italia, il Comune di Imola, tramite la sua giunta, vuole invocare il GDPR per giustificare il rifiuto di divulgare ulteriori documenti che potrebbero fare luce su questi trasferimenti. Secondo l’amministrazione, i dati in questione, anche se riguardano fondi pubblici, rientrano nella categoria di informazioni sensibili protette dalla normativa europea sulla privacy. Ma, questa argomentazione non regge: il consigliere Carapia sostiene che l’uso del GDPR in questo contesto appaia come un pretesto chiaro per evitare un controllo approfondito e nascondere possibili illeciti amministrativi.
La vicenda, ormai con la procura di Bologna che indaga, assume contorni sempre più gravi, e si impone finalmente un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti sul Comune di Imola per chiarire il destino dei 200mila euro e verificare eventuali responsabilità penali e amministrative. Rimane, dunque, da capire se la giunta PD rinuncerà a nascondersi dietro il velo della normativa sulla privacy e garantirà la massima trasparenza, oppure se continuerà a limitare l’accesso alle informazioni, alimentando ulteriormente sospetti e incertezze sulla gestione delle risorse pubbliche.