Scoppia la bufera sulla gestione dei fondi per la discarica di Imola. Durante una commissione, è emerso che Atersir avrebbe accantonato ben 30 milioni di euro per la fase post mortem dell’impianto. Un dato che lascia interdetto il consigliere di Fratelli d’Italia, Simone Carapia, secondo cui fino a fine 2020 i fondi disponibili erano meno di 2 milioni.
“Da dove sono sbucati questi soldi? Forse li hanno trovati sotto un cavolo o seminando denaro?”, ha ironizzato Carapia, denunciando l’assoluta mancanza di trasparenza. Lo stesso consigliere aveva richiesto l’accesso agli atti presso Con.Ami, proprietario dell’impianto, proprio per chiarire quali fossero le risorse disponibili per la chiusura della discarica. Ma le risposte ricevute non hanno fatto altro che aumentare i sospetti.
Sotto accusa anche l’assessore Spada, che secondo l’opposizione non ha mai fatto cenno a cifre così elevate nei mesi scorsi. “Forse anche lei ha scoperto questi 30 milioni solo in commissione”, ha attaccato Carapia, paventando il rischio che i cittadini possano finire per pagare il conto, anche per la bonifica della Tre Monti.
Chi doveva vigilare? Chi ha deciso questo improvviso accantonamento? E soprattutto, perché fino a pochi mesi fa nessuno parlava di questa cifra monstre? Domande che per ora restano senza risposta.