La Romagna ancora segnata dalle devastanti alluvioni dello scorso anno, ha visto ieri una particolare manifestazione di agricoltori e rappresentanti delle cooperative, delle associazioni e delle istituzioni a Pieve Ponte, Faenza. Gli agricoltori alluvionati, riuniti sotto lo slogan “Vogliamo Ripartire”, hanno presentato delle richieste per salvaguardare la qualità delle loro produzioni, i loro redditi e i posti di lavoro, ma stranamente non hanno parlato delle responsabilità politiche di Elly Schlein e Stefano Bonaccini riguardo alla pulizia dei fiumi.
La loro principale richiesta è accelerare l’erogazione dei ristori e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte. «Siamo consapevoli che le sfide in essere richiedono condivisione e collaborazione – affermano le organizzazioni agricole promotrici –. È essenziale evitare strumentalizzazioni politiche e concentrarsi sulla ripresa delle attività agricole, per il bene della collettività». Il presidio, è stato organizzato da Confagricoltura Ravenna, Cia Romagna, Copagri, Terra Viva Emilia Romagna, Legacoop Romagna e Agci Emilia Romagna. Hanno partecipato il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele De Pascale, il sindaco di Faenza Massimo Isola con l’assessore alla sicurezza e protezione civile Massimo Bosi, il sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza, di Bagnacavallo Matteo Giacomoni, di Massa Lombarda Stefano Sangiorgi, di Solarolo Maria Diletta Beltrami, di Conselice Andrea Sangiorgi, di Russi Valentina Palli, di Cotignola Federico Settembrini, Federica Malavolti di Riolo Terme insieme ai rappresentanti dei comuni di Alfonsine, Casola Valsenio e Lugo; con loro anche il vicesindaco del comune di Cervia Gianni Grandu e la deputata PD Ouidad Bakkalì. Insomma, una bella manifestazione politica di sinistra, quella sinistra che controlla la Regione Emilia Romgna e che non ha pulito i fiumi, però recentemente è uscita una interesante notizia probabilmente sfuggita ad alcuni agricoltori, quella della sentenza del Tribunale Superiore delle Acque sull’alveo del Tagliamento tra Veneto e Friuli, che afferma che la responsabilità della pulizia dei fiumi è della Regione.
Noi crediamo che le storie degli agricoltori siano drammatiche e non siano storie per riempire le pagine dei giornali pagati con fondi pubblici. Per esempio il comunicato ci parla di Alex, la cui azienda agricola a Castel Bolognese è stata devastata dal fiume Senio, ha subito danni per 300.000 euro e ha ricevuto solo 30.000 euro di fondi regionali…magari gli altri fondi sono stati spesi per Ciclovia del Senio, si ricorda di quel progetto “sostenibile” di 240mila euro inaugurato da Bonaccini poco prima di quella alluvione devastante? Non ha visto per caso se Bonaccini con i suoi occhiali Ray-Ban ha guardato se i fiumi dovevano essere puliti? Almeno l’altra cosa era impegnata con l’armocromia a 300 euro all’ora…
Giampietro, che guida una cooperativa agricola con 2400 ettari coltivati, ha visto perdite per 7.800.000 euro ma ha ottenuto solo una frazione dei fondi necessari. Mirko, che ha 60 ettari di colture specializzate a Roncalceci, è stato costretto a vendere parte del terreno per pagare le spese; ma stranamente con tutti questi danni nessuno chiede non solo i fondi ma anche dei risarcimenti.
Ecco, vista la sentenza di cui vi parlavamo, magari almeno questi agricoltori alluvionati potrebbero chiedere dei risarcimenti e forse potrebbero ottenerli. Noi potremmo pubblicare la notizia di un eventuale risarcimento, anziché solamente qualche comunicato che vuole farci credere che qualcuno, dopo che le acque e certi personaggi sono scappati, sia nel Parlamento Europeo o al Pride per l’utero in affitto, si stia ora occupando degli agricoltori quando il comunicato puzza di politica di sinistra come la mucillagine..