Le critiche condizioni di lavoro degli operatori sanitari in Emilia-Romagna hanno portato la Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità (Fials) a dichiarare un nuovo allarme. Il sindacato ha sollevato questioni spesso trascurate dall’amministrazione Donini-Bonaccini, con impatti significativi sulla qualità delle cure per i cittadini e sul benessere dei lavoratori.
Il tema delle lunghe liste d’attesa negli ospedali dell’Emilia-Romagna è stato messo in primo piano dalla Fials. L’Assessore Regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha annunciato un piano per ridurre le liste d’attesa coinvolgendo strutture private accreditate. Tuttavia, questa soluzione ha sollevato dubbi, poiché significa pagare i privati per recuperare prestazioni che dovrebbero essere fornite dalla sanità pubblica, mentre sarebbe più efficace potenziare le assunzioni e investire in nuove attrezzature.
Le lunghe liste d’attesa spingono i cittadini verso la libera professione intramoenia o le strutture private, con costi elevati: secondo dati recenti, il 4,4% dei finanziamenti bancari è destinato a spese mediche.
Il Governatore Bonaccini è stato criticato per le spese elevate in incarichi e consulenze, che nel 2022 hanno raggiunto i 5,1 milioni di euro senza portare benefici evidenti alla regione, che rimane indietro nelle performance sanitarie nazionali.
Nella regione, un paziente con codice rosso può attendere fino a 370 minuti nei Pronto Soccorso, con il 6% delle persone che lascia l’ospedale senza essere visitato a causa dei lunghi tempi di attesa.
Gli operatori sanitari affrontano carichi di lavoro e stress psicofisico estremi, con turni massacranti, scarsa gestione delle ferie e frequenti aggressioni verbali e fisiche. La Fials ha proclamato uno sciopero per il 23 maggio, chiedendo migliori condizioni di lavoro e l’applicazione delle prestazioni orarie aggiuntive per tutti.
La riforma del sistema di emergenza-urgenza ha suscitato polemiche e critiche, senza portare ancora risposte concrete ai cittadini.
La Fials Emilia-Romagna ha deciso di agire: lo sciopero delle professioni sanitarie è previsto per il 23 maggio, con il Segretario Regionale Alfredo Sepe che annuncia la presenza davanti alla sede della regione, chiedendo un incontro pubblico con il Governatore Bonaccini.