La grande sfilata del Carnevale dei Fantaveicoli ha regalato alla città un bel pomeriggio di festa, perché in altri pomeriggi la città diventerà lo stesso mortorio, con strade e negozi vuoti. In mancanza di posti di divertimento, è ovvio che il carnevale offra ai cittadini un momento di distacco dalle problematiche create dalla politica, come quella della “tariffa puntuale”.
E’ altrettanto ovvio che anche la politica, specialmente se è quella “demo(n) cratica) se ne approfitti per mandare i suoi messaggi di “ecologia”. Non a caso, il Carnevale dei Fantaveicoli di Imola è stato inserito nel “prestigioso elenco” volto a sostenere la “rilevanza storico-culturale” nella regione guidata dal PD, anche se in tutta la Romagna, per non parlare di tutta l’Italia, ci sono Carnevali molto più belli che puntano sul vero divertimento e non sulla contaminazione ideologica del PD e non necessariamente hanno bisogno della presenza dei politici oltre quelli locali, anche di quelli della Regione.
Come al solito, quello di Imola viene parasitato dalla politica “green”, non tanto perché “le migliaia e migliaia di persone” sono interessate alla ecologia (vedi la foto) o alla poltica, perché se quelle miglia fossero davvero interesate alemno dalla politica ci sarebbero tante giornate di festa vera, con negozi pieni e molte opportunità per i giovani indipendentemente da dove sono sbarcati.
Ad Imola, “ecologia” è un modo per spingere una politica che si avvicina all’ideologia del WEF, non avrai più niente e sarai felice…oppure non avrai niente ma potrai fare i profitti per le multinazioni. Per questo tipo di politica e quelli che lo spingono, è meglio che tu faccia tutta questa “ecologia” così non ottieni nulla da una stazione, pardon, “isola ecologica”, posta sotto la tua finestra. A te non ti danno la possibilità di evitare l’uso della plastica o almeno di riciclarla in modo che tu ne trai vantaggio direttamente e non devi pagare una “tariffa puntuale”, ma ti danno la possibilità di fare utili per qualche multinazionale monopolista, rigorosamente “ecologica” e politicizzata, con dipendenti, guarda caso, sempre di quella cerchia “ecologica”.
Ed ecco che ci si trova sempre qualcuno ad Imola a parlare di “un modo per vivere un’esperienza di gruppo e un momento privilegiato di didattica”, solo che non tutti sono ciechi e non vedono come si inculca un tipo di ideologia anche attraverso un semplice passare del tempo, niente di “storico” e niente di “culturale”, in mancanza di vere opportunità di divertimento in una città desertificata proprio dalla politica dei “democratici”.