La Regione Emilia-Romagna, guidata dal Pd sta preparando una proposta di riforma che mira a eliminare la possibilità per i Comuni di utilizzare punteggi aggiuntivi legati alla residenzialità storica nelle assegnazioni delle case popolari.
La delibera, già approvata in Giunta e in attesa di discussione in Assemblea, punta a standardizzare il processo di assegnazione, centralizzando la gestione delle risorse abitative e limitando l’autonomia degli amministratori locali nella valutazione dei criteri di accesso. La proposta mantiene il requisito di almeno 3 anni di residenza, ma i Comuni non potranno più attribuire punteggi extra basati sulla durata della residenza dei richiedenti.
La mossa avrà un forte impatto su anziani e famiglie vulnerabili; praticamente, la riforma favorirà i nuovi arrivati a discapito di coloro con radici più profonde nella comunità locale. La discussione in Assemblea sarà decisiva per definire l’esito di questa ennesima proposta regionale fatta contro gli italiani.