Ieri, in aula del consiglio, si è discusso della comunicazione urgente del consigliere Simone Carapia, una comunicazione definita “una goccia nella roccia.” Questa comunicazione riguardava gli atti di vandalismo e inciviltà riportati dalla stampa locale, e il consigliere ha richiamato l’affermazione del gestore del Palagenisus secondo cui “Imola è terra di nessuno.” Dopo questa comunicazione, i consiglieri della maggioranza sono intervenuti con il solito refrain “quanto è bello, quanto è bravo Panieri,” ma, come sempre, hanno evitato di riconoscere l’esistenza di un grave problema di sicurezza in questa città, nonostante la presenza o meglio la promessa delle telecamere. Questo lo possiamo confermare noi stessi, in quanto siamo stati attaccati in pieno centro da una compagna di un centro antiviolenza. Nella zona erano presenti due telecamere e, guarda caso, quando abbiamo cercato di confermare la nostra versione degli eventi, le registrazioni non hanno funzionato correttamente.
La sicurezza per il PD non è mai stata una priorità, anzi è proprio l’insicurezza che cercano, perché in questo modo ci propongono delle alternative dannose, esattamente come hanno fatto con il green pass e con lo street tutor. Dovete sapere che tutto quello che fa il PD, tramite le sue giunte, ha un’agenda e quella agenda non include gli interessi dei cittadini, ma quelli di chi finanzia questo partito, per arrivare alla famosa “egemonia” di sinistra e negli ultimi anni abbiamo assaggiato un po’ di quello che vogliono fare, cioè trasformare dei diritti fondamentali in privilegi che verranno accordati in base alle loro voglie.
Quando è arrivato il suo turno per parlare, Panieri ha dichiarato che in questo caso del Palagenius ha subito espresso la sua condanna, ma, ragazzo, la gente non ha bisogno di parole, ma di fatti concreti, e il fatto che cercherete in qualche modo di mettere a posto il telaio “un po’ con i soldi delle assicurazioni, un po’ con l’avanzo di bilancio”, non è che risolve il problema della sicurezza, anzi vediamo un’altra spesa causata proprio dalla mancanza di sicurezza in città. Lui dice anche che “sulla sicurezza sono tante le misure che mettiamo in campo, ma mi dispiace che vengano sempre minimizzate,” forse quello che lui non capisce è che magari il vescovo “Conad” li avrebbe potuti spiegare tra una inaugurazione e l’altra che “l’albero si conosce dai frutti” e che in questo caso quello che è successo alla Palagenius è uno dei frutti amari dell’insicurezza in terra di nessuno causata dall’incapacità della gente di capire chi si deve votare.
Panieri ha chiesto ai consiglieri di opposizione di non dire più che “la città è morta, che non è viva, che non girare per la strada si rischia lo stupro, perché non è così”, ma ricordiamo a Panieri che il social non è fatto solo di pubblicare le sue foto e i suoi post gestiti da chissà che coso, ma anche di lamentele fatte dai cittadini e non sono solo i consiglieri a dire queste cose, sono proprio i cittadini a dire che in città dopo un certo orario è meglio non girare.
Dire che il sindaco Panieri è un incapace non è uno slogan, è una realtà, non deve chiederlo lui per dirlo, lo diciamo noi, non da oggi, ma da quando spingeva per la vaccinazione come unico strumento per uscire dalla pandemia, segno che il ragazzo a nostro parere segue un’agenda e non gli interessi dei cittadini, esattamente come nel caso dei street tutor, che lui vede come “un occhio in più in città che c’è”. Sì, i street tutor non vanno bene, anche se hai ricevuto la conferma del sostegno al “progetto sperimentale (oh ma quante cose sperimentate sulla pelle della gente?) di continuare con questi, non vuol dire che vanno bene, nemmeno se una parte dei soldi arriva dalla regione PD, che guarda caso sceglie per la terza volta la città di Imola a guida PD come “città sperimentale”. E qui si vede che il sindaco è incapace, per non dire che potrebbe essere in malafede. Noi non vediamo i street tutor come un “occhio in più”, anche perché non ci servono solo gli occhi per guardare, visto che ci sono le telecamere, ma degli agenti che possono intervenire in caso di necessità, per questo i street tutor non sono altro che una spesa in più per i cittadini (ci dica, Panieri, quale società gestisce questi street tutor, eh?) , un altro modo per privatizzare lo Stato e la sua sicurezza, e poi dalla privatizzazione della sicurezza alla privatizzazione della giustizia, è solo un attimo ed è il sogno dei “demoncratici”… ed è qui che si vede la tua incapacità o malafede nel non vedere dove portano veramente le vostre azioni.
Street Tutor -“angeli custodi” o “demoni” della privatizzazione della sicurezza statale?