tuttoimola.it
Domenica 24 settembre 2023, l’AUSL di Imola ha trasmesso alla stampa locale un comunicato sull’ “obbligo di mascherina chirurgica nelle strutture sanitarie dell’Ausl di Imola da martedì 26 settembre”. Nel titolo si parla di obbligatorietà, ma nel testo del comunicato le parole usate sono molto diverse.
“Con l’arrivo dell’autunno e un sostenuto aumento dei contagi da Covid rilevato in tutto il Paese, si rende necessario ripristinare l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica per chiunque si rechi, per effettuare prestazioni o visite a degenti, in una struttura sanitaria dell’Ausl di Imola (Ospedale, Pronto Soccorso, Case della Comunità, Ambulatori territoriali, Centri Prelievi, etc)”, scrive l’AUSL di Imola. L’espressione “si rende necessario” indica che secondo la direzione dell’AUSL sarebbe necessario fare qualcosa per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine.
Il comunicato continua: “Nessun allarmismo, siamo in una situazione di Covid endemico, con un prevedibile rialzo dei contagi anche dovuto alla ripresa delle attività al chiuso ed al periodo epidemico incombente – spiega la direzione aziendale – La crescita dei contagi che si sta registrando in tutto il Paese, pur non sottoponendo l’Ospedale ad una particolare pressione, impone una responsabilità nei confronti dei più fragili, come anziani, bambini ed immunodepressi, che sono anche i maggiori frequentatori delle nostre strutture. E’ prima di tutto per proteggere queste persone, i ricoverati e gli ammalati, che la direzione sanitaria dell’Ausl di Imola chiede a tutti i cittadini di indossare sempre la mascherina chirurgica quando frequentano le strutture sanitarie”.
Quindi, nonostante non ci fosse una situazione di urgenza, la direzione sanitaria dell’AUSL di Imola ha deciso di chiedere a tutti i cittadini di utilizzare la mascherina. La parola usata è “chiedere”, ma il fatto che qualcuno chieda non vuol dire che sia anche obbligatorio. A noi ci sembra che nel comunicato firmato dalla dr.ssa Alice Bonoli, responsabile Staff Informazione e Comunicazione Direzione generale Ausl di Imola, ci manchi un’informazione essenziale: se esiste un documento firmato da qualcuno della direzione in questo senso. Anche perché qualcuno questa volta si dovrà assumere tutte le responsabilità penali e civili per un tale obbligo, visto che anche se il peggior ministro del governo Meloni, Orazio Schillaci quello imposto da Mattarella, tramite un’ordinanza ha lasciato ampio margine di discrezionalità nel imporre un eventuale uso delle mascherine all’interno delle strutture sanitarie.
La ordinanza di Schillaci è stata impugnata dall’associazione Avvocati Liberi presso il TAR del Lazio, che si è pronunciato dando ragione ai ricorrenti, riconoscendo cioè che l’ordinanza del Ministero della salute “non sembra assistita dal requisito dell’urgenza e non è suffragata da un’istruttoria e una motivazione adeguate”. Una tale pronuncia ha un’importanza enorme, perché quando ci troveremo in una struttura come quelle dell’AUSL DI Imola, in cui probabilmente ci verrà chiesto di indossare la mascherina o di fare un tampone, dovremo sapere che chi avanza quella richiesta non ha il titolo per farlo. Ovviamente ognuno di noi dovrà gestirsi da solo la situazione in cui qualcuno prova a imporci questo trattamento sanitario, magari facendo un esposto o una querela ai carabinieri per ricordare alla direzione dell’AUSL di Imola e a tutti quanti che SENZA UNA NORMATIVA PRIMARIA nessuno può imporre né mascherine, né eventuali tamponi.
Per adesso l’ASUL dichiara che la settimana scorsa i contagi da Covid registrati dalla UOC di Igiene e Sanità Pubblica sono stati circa una decina al giorno e che sono stati 18 i ricoveri Covid nell’ultimo mese, ma ovviamente si è astenuta nel dichiarare se queste persone sono state ultravaccinate.
Per il direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, Gabriele Peroni, “chiaramente i numeri sono fortemente sottostimati perché identificano esclusivamente le persone con sintomi suggestivi, sottoposte a tampone dal Pronto Soccorso, dai reparti o dalle strutture socio-sanitarie”, probabilmente costui vorrebbe che tutti fossero presi dalla idiozia di farsi tamponi ogni volta che hanno un po’ di raffreddore. Nel comunicato, lo stesso Peroni conclude: “Sappiamo però che il virus è endemico, quindi circola diffusamente, ed è dovere di tutti cercare di tutelare le persone più fragili con i gesti semplici che ormai abbiamo imparato tutti: igienizzarsi le mani e, quando si entra in una struttura sanitaria che ospita persone malate, indossare una mascherina”. Con la solita manfrina di proteggere i fragili, è interessante come questa volta il direttore, tra i “gesti semplici” non ricordi più la vaccinazione, tanto cara a loro, pero quello che si sorprende dal comunicato è che da nessuna parte non viene menzionato chi si assume la responsabilità di imporre a tutti i cittadini l’obbligo di portare la mascherina, anche perché ormai è chiaro che non ha limitato alcun contagio, ma sono servite soltanto per creare un clima di paura e di obbedienza che non ha niente di scientifico.