Al livello locale, “Il Resto del Carlino,” in assenza di foto ed eventi da pubblicizzare per il sindaco Panieri o per Bonaccini, vediamo che inizia a parlare del “ritorno del Covid.
Parla di un ritorno in “sordina,” come se l’anno scorso e anche quest’anno, con tutti i vaccinati, il virus e le sue varianti sviluppate dopo la vaccinazione di massa non esistessero e un suo giornalista (anonimo come noi), dice “un po’ negli ospedali e un po’ nella cerchia delle conoscenze di molti di noi.” Nei ospedali, figuriamoci se non ci fosse, visto che ancora non hanno smesso di effettuare i famosi test PCR che davano positivi pure i kiwi, ma per quanto riguarda la cerchia delle conoscenze, ad esempio nella nostra cerchia di meno vaccinati non ci sono, nella sua non ci interessa proprio. Quello che ci interessa è chiedere a quel giornalista e tutti quandti di fare attenzione alle parole che si usa in questi momenti, perché ormai la gente è stanca. Capiamo che un giornale stampato come Carlino ha bisogno di riempire le pagine, un po’ per quello che riesce ancora a vendere e un po’ per quello che potrebbe ottenere come contributi pubblici, ma sarebbe il caso di trattare il COVID-19 come un’influenza, un po’ più forte, ma comunque un’influenza.
Il fatto che nell’ultimo articolo si affidino alle parole del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone,” non significa che sia scattato chissà quale allarme. Anzi, scatta un allarme per il fatto che chi ha scritto l’articolo non dice una parola sulla metodologia utilizzata dal matematico. Con tutto il rispetto, visto che i virologi sulla base dei numeri hanno detto di tutto e si sono rimangiati di tutto sulla diffusione, sull’uso delle mascherine, sui vaccini e così via, non ci basta la sua parola, dato che fa parte di un istituto che sul sito non pubblica i nomi di chi sponsorizza i loro progetti e le ricerche, ma semplicemente dichiara “finanziamento internazionale.” E’ molto importante sapere quale sia stata la metodologia usata per la sua ricerca, ma soprattutto se è stata finanziata in qualche modo e da chi, per permettere ai lettori di fare due più due. Forse altri matematici hanno un’altra metodologia, e non è detto che quella del “matematico ufficiale della pandemia in Italia” sia la più infallibile.
A tutti i lettori di qualsiasi giornale, chiediamo di essere più attenti a ciò che viene loro trasmesso e a come viene loro trasmesso, anche perché le chiusure, alcuni discriminazioni e i licenziamenti che abbiamo subito sono avvenuti proprio a causa di chi forniva “dati ufficiali” senza mai o raramente pubblicare altre voci altrettanto autorevoli.