La pubblicazione del libro “Il mondo al contrario”, il volume autoprodotto dal generale Roberto Vannacci, ex capo dei paracadutisti della Folgore, indica che è emersa sulla scena nazionale una figura adeguata per tirare fuori l’Italia dall’inferno “arcobaleno” e dalla censura di sinistra in cui è stata precipitata dal Partito Comunista, il quale nel frattempo si è trasformato nel Partito “Democratico”.
All’interno del suo libro, l’ufficiale indaga sulle sfide che, secondo la sue opinioni, la società sta affrontando. L’articolo 1472 del Codice Militare stabilisce: “I militari hanno il diritto di pubblicare liberamente i loro scritti, tenere conferenze pubbliche e manifestare apertamente il proprio pensiero, purché non si tratti di argomenti riservati di interesse militare…”. Cosa aveva scritto il generale tanto da essere messo al rogo dai compagni, cioè quelli che fanno i gay con il cul* degli altri solo per vincere l’elezioni e “lottano per i diritti dei lavoratori” mentre si arricchiscono tramite le loro coop ? Molti di noi non hanno ancora avuto l’opportunità di leggere alcuna pagina completa del suo libro, ma alcuni sembra che hanno già abboccato l’interpretazioni ideologiche offerte dai giornali di sinistra, come ad esempio Repubblica, alle parole di Vannaci. In base a quanto riportato da Repubblica, il generale aveva scritto, tra le altre cose (che non sono meno importanti, anzi), che “gli omosessuali non sono normali”. Bene, ora chiedetevi quanto tempo l’umanità avrebbe resistito se l’omosessualità fosse stata la norma prevalente? Il fatto che qualcuno abbia certi gusti e orientamenti non implica che debba essere per forza considerato normale da chi non condivide tali gusti e orientamenti. Dobbiamo tutti necessariamente avere un’unica opinione? A prescindere dal libro del generale quanto è normale utilizzare donne svantaggiate per la gestazione di figli per coppie omosessuali, somministrare inibitori di pubertà e ormoni a adolescenti, praticare mutilazioni genitali per la transizione di genere e permettere agli uomini di gareggiare negli sport contro le donne?
Nessuno è obbligato a condividere le opinioni espresse dal generale nel suo libro riguardo agli omosessuali e ad altri argomenti, ma sicuramente non si può accettare né vedere da un ministro di un governo “di destra” la suggestione di licenziamento immediato di un ufficiale pluridecorato come Vannacci, perché ciò che non è chiaro a questa “destra” (che si piega troppo al giudizio della sinistra) è che il pensiero del generale ormai rappresenta il pensiero di milioni di italiani, inclusi anche quelli omosessuali che non sono il monopolio della sinistra o del PD, che sono stanchi delle lobby (incluse quelle LGBTQ+), dell’immigrazione clandestina e delle città devastate dalla violenza.
Il generale ha espresso la verità in modo schietto e per questo merita apprezzamento. Oggi più che mai, viviamo in un mondo capovolto, ridicolo e disgustoso, colmo di ipocrisia e di diffusori di odio (come quelli di sinistra, in particolare quelli del PD) che accusano gli altri di odio e cercano di costringere tutti a essere o a dichiararsi gay. Chiunque non si allinei al sistema imposto da questa sinistra viene discriminato e deriso, indipendentemente dai suoi gusti e orientamenti. In tal senso, ci sono abbastanza dei esempi evidenti. Non sorprende ora che il libro, accusato di “razzismo” e “omofobia”, superi persino quello della defunta “intellettuale” Murgia su Amazon. Anzi, ci fa riflettere sul fatto che il Generale potrebbe diventare una nuova figura di spicco per la Destra molto più seria di certi leghisti forzisti e vari crosetti, e sarebbe auspicabile considerare la sua eventuale candidatura alle elezioni europee.