Assistiamo a un gioco perverso messo in atto da coloro che dovevano garantire la pulizia dei fiumi e il mantenimento dei terreni nella regione. Da alcuni giorni stiamo assitendo alla sfacciataggine con cui i democratici ci hanno abituato riguardo ai fondi destinati alla ricostruzione in seguito alle alluvioni di maggio. Abbiamo già scritto sui giochi dei “democratici”, ma continuiamo a voler dimostrare fino a che punto possono arrivare questi democratici per nascondere le proprie responsabilità e incolpare il governo. Non vogliamo fare da avvocati del governo, ma certamente non vogliamo che la propaganda dei democratici segua indisturbata il suo corso.
Ricordiamo a tutti gli alluvionati che mentre il Veneto costruiva i bacini di laminazione, nella regione di “Ray Ban” sopraccigli tatuate Bonaccini e dell'”armocromista” Schlein (che era sparita nei giorni successivi all’alluvione), la metà delle casse di espansione non sono state messe a posto. Adesso, Bonaccini critica il governo accusandolo di non aver ancora fornito fondi e rimborsi per affrontare i danni causati dall’alluvione. D’altro canto, Meloni sostiene che siano stati già stanziati 4 miliardi e mezzo di euro in tempi rapidi, in una lettera resa pubblica dall’Ansa.
Meloni ha sottolineato che non sarebbe corretto considerare l’affermazione secondo cui nessun finanziamento sia stato ancora erogato. Nel suo messaggio a Bonaccini, la premier ha affermato che è più importante evitare di cadere nella fretta e nella frenesia, poiché sembrano essere motivate dal desiderio di ottenere visibilità, alimentando così polemiche inutili.
Alcuni dei dem vogliono che la Meloni torni qui in Romagna, come se l’Italia fosse soltanto la Romagna e non ci fossero anche altri problemi in altre regioni da risolvere, magari sempre causati da coloro che oggi accusa il governo di inerzia. Quello che suggeriamo al governo di destra è di mettere a tacere Bonaccini riguardo alla sua inutile propaganda, mostrando le carte che dimostrino quando e dove sono stati stanziati questi soldi.