A oltre 40 anni dalla tragica strage di Bologna, le ferite causate da quell’attentato terroristico continuano a essere sentite profondamente in Italia. Dopo le parole del presidente Mattarella, che sottolineano la matrice neofascista della strage, sorge in noi un forte dubbio, soprattutto per il fatto che la credibilità di questo presidente della Repubblica è uguale a zero.
Il comportamento di questo presidente della Repubblica negli ultimi tre anni, in veste di “garante della Costituzione”, le frasi dittatoriali del tipo “non invocare la libertà di non vaccinarsi” e poi l’attacco alla Commissione Cov**d, quando milioni di persone cercano la verità su ciò che è accaduto in questi tempi di delirio pandemico, non 40 anni fa, rafforza la nostra convinzione che questo presidente non meriti alcuna credibilità quando afferma che “la matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi”. Tutto quello che afferma questo presidente va letto al contrario, per esempio quando dice “non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l’azione della Magistratura”
Il fatto che un qualsiasi sindaco PD, come quello di Imola, solo per difendere le proprie convinzioni ideologiche, ripeta le frasi di questo presidente, rieletto come il “minor male” rispetto a Draghi, non ci impedisce di chiederci se potrebbe esserci stata una pista comunista trascurata o addirittura ignorata nel corso delle indagini.
Siccome i comunisti sono stati spesso abili nel falsificare la storia e scaricare le responsabilità su altri, la domanda ci sembra più che legittima. Per onorare la memoria delle vittime e dare una risposta giusta e completa, è necessario continuare a (ri)esplorare tutte le possibilità. Non bisogna mai guardare solo nella direzione dove vogliono loro che guardiamo, anche se ripetono mille volte le stesse cose, visto come l’egemonia di sinistra si sia insinuata nel popolo italiano e nella sua anima attraverso l’occupazione di tutti posti di potere, giornali e magistratura.
I comunisti, ora travestiti da “sinistri democratici”, hanno spesso utilizzato disgrazie o eventi per il proprio tornaconto in termini di voti (“un’occasione che non va sprecata”), e considerando la mentalità perversa della sinistra, non ci meraviglierebbe se fossero stati proprio loro a impedire di scoprire la verità sulla strage di Bologna. Come possiamo essere certi che le sentenze sulla strage di Bologna non siano state influenzate o basate sull’ideologia espressa nello slogan di quella Lotta Continua: “le bombe alle stazioni le mettono fascisti e le pagano i padroni”? soprattutto considerando chi sono i padroni al giorno d’oggi.
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