La giunta Panieri è il puro esempio di come la porta dell’inferno si apra con “buone intenzioni”, anche perché il partito “democratico” è il veicolo attraverso il quale il World Economic Forum (il governo mondiale eletto da nessuno) spinge la sua agenda (agenda 2030 “Non avrai nulla e sarai felice”), cercando di portarci verso un “grande reset”, ma che sicuramente prima o poi porterà a un Grande Risveglio. Prima o poi capiremo che la “sostenibilità”, uno degli obiettivi del WEF, dopo la parola “salute globale”, è un termine con il quale si cerca di privarci della proprietà privata e della libertà di movimento. Tutto avviene gradualmente, come è stato fatto con la follia del “green pazz'”.
Per rimanere sul territorio, vi ricordate quando i sindaci dei 10 Comuni del Circondario Imolese (tutti del PD o affiliati al PD) hanno annunciato il “passaporto vaccinale” già da marzo del 2021? (se no, leggi qui). E a chi parlava di un possibile “green pass” discriminatorio, veniva tacciato di pazzia, cospirazionismo, e così via.
Quell’annuncio era una forma di “programmazione predittiva” allo scopo di rendere la popolazione più incline ad accettare un eventuale strumento di controllo, come è stato appunto il cosiddetto “green pass”, che ti permetteva di sederti fuori ad un concerto in piazza Matteotti, “protetto” da una transenna (posta lì tramite un affidamento diretto) da un’eventuale infezione…
Dal lasciapassare nazista al greenpass dei comunisti, pardon dei “democratici” imolesi
Adesso il mezzo più efficiente per promuovere la cosiddetta “sostenibilità” è la bicicletta, e anche in questo senso la giunta PD di Imola si è messa avanti: dall’abbassamento del limite di velocità a 30 chilometri all’ora al cosiddetto “Bike to work”, passando anche per opportunità di affari come il bike sharing. Non a caso, la flotta delle biciclette arancioni è arrivata in città tramite la società di un ex assessore comunale alla Mobilità nel Comune di Pavia (giunta PD) (leggi qui).Ma nella corsa alla “sostenibilità” della giunta Panieri, nei giorni scorsi si è toccato il punto più penoso quando si è pensato di trasformare direttamente le strade trafficate in piste ciclabili, limitandosi a verniciare soltanto il simbolo delle piste ciclabili sull’asfalto…
Immaginate adesso una persona che ha scaricato l’app Immuni, pardon, l’app “MISSIONE” fornita dal Comune di Imola guidata da questa giunta, con la promessa di quale minimo beneficio (quale centesimo al km) e dopo aver lavorato come al solito per più di 8 ore, pedalare tra le macchine… ovviamente, se le macchine rallentano, producono più inquinamento, questo nel caso più fortunato, ma potrebbero verificarsi anche degli incidenti.
Se accettiamo queste politiche folle, la “sostenibilità” e la “mobilità green” si trasformeranno pian piano in un inferno e in una limitazione della libertà di movimento che porterà all’abbandono dei veicoli di proprietà, trasformando interi campi precedentemente destinati all’agricoltura in cimiteri per le macchine, ma anche per le biciclette distribuite in eccesso attraverso il “bike sharing”. Quindi, ci abbiamo davvero pensato a tutte le implicazioni di queste politiche di “sostenibilità” e “mobilità green”?