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Parlamentari europei vietano l’uso del riconoscimento facciale e introducono misure di trasparenza nell’AI Act

 

BRUXELLES – Giovedì mattina, i parlamentari europei hanno raggiunto un accordo cruciale per vietare l’uso del riconoscimento facciale negli spazi pubblici e introdurre nuove misure di trasparenza nell’ambito dell’AI Act, la proposta di legge dell’Unione Europea che regolamenta l’intelligenza artificiale.

La decisione rappresenta un passo importante verso la creazione della prima legislazione completa al mondo sull’AI, che mira a garantire un uso responsabile e protetto della tecnologia. Il divieto sull’uso del riconoscimento facciale mira a preservare la privacy e a evitare abusi potenziali legati alla sorveglianza di massa.

Inoltre, sono state adottate misure di trasparenza che riguardano le applicazioni di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT di OpenAI. Queste misure prevedono la divulgazione di informazioni chiare sulle applicazioni AI utilizzate, al fine di garantire una maggiore comprensione dell’uso e delle implicazioni di tali strumenti.

L’introduzione di queste regole rappresenta una risposta alle preoccupazioni crescenti riguardo alla privacy, alla discriminazione e all’uso improprio dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.

Durante i negoziati, i parlamentari hanno dovuto raggiungere un compromesso tra diverse posizioni politiche e interessi. La parlamentare tedesca Svenja Hahn ha sottolineato che l’accordo trovato riflette un approccio proporzionato, in grado di proteggere i diritti civili, promuovere l’innovazione e sostenere l’economia.

La decisione del Parlamento europeo è stata accolta con favore da attivisti e sostenitori dei diritti civili, che sottolineano l’importanza di regolamentare l’intelligenza artificiale per garantire la protezione dei cittadini e la responsabilità delle aziende.

Il voto di giovedì mattina rappresenta un importante passo avanti nel processo legislativo. La proposta di legge passerà ora alla fase successiva, in cui i dettagli saranno finalizzati con la Commissione europea e gli Stati membri individuali.

Una volta definiti i termini finali e approvata la legge, si prevede un periodo di transizione di circa due anni per consentire alle parti interessate di conformarsi alle nuove regole.

L’AI Act dell’Unione Europea si sta affermando come un punto di riferimento a livello mondiale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, dimostrando l’impegno dell’UE nel bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali e la protezione dei cittadini.