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Agriturismi in difficoltà per Pasqua e Pasquetta: -20% di coperti per la carenza di personale

L’agriturismo è un settore che negli ultimi anni ha registrato un notevole aumento di presenze e pasti somministrati in Emilia-Romagna. Tuttavia, il presidente di Agriturist Emilia Romagna, Gianpietro Bisagni, denuncia che la mancanza di personale e il dilagare di brutte abitudini sta mettendo in difficoltà le strutture, obbligandole a ridurre il numero di coperti e a cercare stabilità per garantire un’offerta differenziata e di qualità.

Il fenomeno del “no show”, cioè prenotare e poi non presentarsi, e le disdette tardive, stanno provocando un calo di entrate per gli agriturismi, che inoltre devono far fronte a un aumento dei costi delle materie prime e degli ingredienti. In questo scenario, ridurre il numero di pasti somministrati sembra essere la regola per sopravvivere.

Non solo. Per le prossime festività pasquali si preferiscono soggiorni brevi, di una sola notte, segno che c’è ancora incertezza tra i turisti che non si fidano di pianificare vacanze più lunghe e stanziali. Tuttavia, l’Emilia-Romagna è una meta molto ambita per il turismo esperienziale ed enogastronomico, le attività più richieste dai visitatori che scelgono la regione.

Le imprese agrituristiche, spesso le uniche a presidiare territori svantaggiati e a preservare tradizioni agricole e culinarie, sono un volano per l’economia del territorio e la coesione sociale. Ma per poter continuare a garantire un’offerta di qualità, hanno bisogno di stabilità e di personale che possa garantire un servizio adeguato ai turisti.

L’agriturismo in Emilia-Romagna ha bisogno di trovare soluzioni efficaci per far fronte alla carenza di personale, al fenomeno del “no show” e alle disdette tardive. Solo così potrà continuare a crescere e a offrire esperienze indimenticabili ai turisti che scelgono la regione per le loro vacanze.