Siamo fermamente contrari alla decisione del sindaco di Imola, Marco Panieri, di definire “inopportuna” la proiezione del documentario no-vax “Invisibili” al centro sociale La Stalla (anche perche ci riccordiamo bene come è stata gestita la “pandemia” ad Imola). Questa scelta rappresenta un attacco alla libertà di espressione e al diritto alla conoscenza dei cittadini.
Un certa “civica” si è unita al coro delle voci contrarie alla proiezione del film, sicuramente senza averlo visto, basando la sua posizione come al solito su pregiudizi e su una finta preoccupazione per la “diffusione di idee complottiste”. La censura preventiva e l’imposizione di un’unica verità ufficiale non sono accettabili in una società democratica, e il diritto alla libera circolazione delle idee e delle informazioni deve essere garantito.
Il centro sociale La Stalla è un luogo di aggregazione e di dibattito, dove è molto importante garantire la libertà di espressione e il confronto di idee, non è un luogo sostenuto con i soldi publici solo per incontri PD o “civici”. Un eventuale divieto della proiezione di “Invisibili” rappresenta un’ingerenza indebita nella vita del centro sociale e nei diritti dei suoi membri. Il filmato raccoglie le testimonianze di persone che ritengono di aver subito danni a seguito del vaccino Covid-19, senza negare l’esistenza della pandemia o la sua pericolosità. La proiezione di questo documentario può contribuire al dibattito pubblico sulla vaccinazione e sui suoi effetti, favorendo una maggiore consapevolezza della popolazione.
Non è corretto insinuare che la proiezione di un film o di un documentario in un centro sociale sia automaticamente una “diffusione di idee complottiste” o di “disinformazione”. Se la “civica” o qualsiasi rappresentante politico vuole esprimere un giudizio sul film e sulla sua proiezione, dovrebbe prima vedere il documentario e poi valutare se la preoccupazione per la disinformazione e le idee complottiste sia giustificata o meno. Non crediamo che Panieri debba considerare qualcosa di inopportuno solo perché una “civica” ha preso fiato ad un tratto.
La censura nel centro sociale La Stalla deve essere fermamente respinta, e il diritto alla libertà di espressione e all’accesso alle informazioni deve essere garantito per tutti.