La vicepresidente della regione Emilia Romagna non poteva essere diversa nel modo di distorcere e interpretare la realtà dei fatti a proprio piacere da colui che l’aveva messa nella lista per le regionali, e adesso per la parlamentarie, per raccattare i voti del mondo “paritario di genere “e arcobalenato, cioè il Ray Ban Bonaccini.
Dopo la sparata che “la destra punta sui pieni poteri” (quando il PD ha governato per dieci anni, senza mai vincere le elezioni, con Draghi e Speranza a pieni poteri per calpestare la Costituzione), la femminista (per cosi dire) Elly Schlein è uscita con un’altra sparata. Questa volta ha puntato sul leadership di Giorgia Meloni, unica donna capo di partito.
In “Onda” sul La7, ha sentenziato che la “Meloni è una leadership inutile per le donne”. E’ evidente che le sparate di questa candidata, capolista alla Camera per il Pd, rappresentano la linea del partito per vincere le elezioni, cioè demonizzare la Meloni, proprio quella donna che non ha bisogno di seggi blindati come la Cirinna o la Morani per candidarsi ed essere eletta.
Sempre in questa trasmissione, colei che non hai mai parlato durante il governo del “vile affarista” dei diritti delle donne calpestati (il diritto al lavoro, al trasporto), coerente con le proprie scelte, si è riempita come al solito la bocca dei cosiddetti “diritti delle donne”. Ma, ovviamente per il PD i diritti ci sono soltanto per quelle donne che prima urlavano “il corpo è mio, lo gestisco io” e poi correvano a farsi iniettare un farmaco per essere lasciate “libere” di andare al ristorante, con l’orgoglio di avere ottenuto un lasciapassare che ha precedenti soltanto nelle tessere nazifasciste.
Era certo che questa bellezza “femminista” del PD avrebbe puntato per la sua campagna elettorale sulla “parità di genere: è più facile fantasticare sui “diritti”, mentre milioni di persone (a prescindere che siano donne o uomini, etero, lesbiche, gay) sono costretti a lavorare 12 ore al giorno per 900 € al mese con bollette triplicate. In questo contesto di aumenti di prezzi e di incertezze dovuti anche alla leadership di Draghi (dannoso per tutti i generi) il “femminismo” della Schelein è assolutamente inutile, è un tentativo patetico di prendere voti da quelli e quelle che si lasciano ancora infinocchiare dalle parole, senza mai guardare quello che hanno prodotto i “democratici” al governo in questi ultimi anni. Dove era il “femminismo” della Schlein quando l’imolese e avvocato Carlotta Toschi, volontaria per anni al circolo gay del Cassero, è stata cacciata perché si era candidata nel partito Alternativa per l’Italia, il nuovo partito del cattolico Adinolfi?