Ormai, si sa, avere più dati sulle persone significa avere più potere su di loro, per questo in futuro la gente dovrà stare molto attenta a chi darà i suoi dati (id, foto, pensieri, ecc ecc). Il Comune di Imola ci informa tramite il suo Ufficio Stampa di avere aderito alla campagna “#datipercontare, promossa da Period Think Tank, per consentire l’accesso aperto e pubblico ai dati che consentano di misurare l’impatto di genere delle politiche pubbliche”.
Il nome della campagna induce a credere che si faccia una raccolta dati perché qualche cittadino possa contare qualcosa, ma in realtà come tutte le invenzioni di una certa sinistra è un altro modo per raccogliere i dati dei cittadini. Nel comunicato del Comune di Imola si dice che “la campagna chiede alle istituzioni locali un impegno concreto di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, rendendo aperti e pubblici i dati necessari a misurare il gap di genere”. Intanto, la campagna non può chiedere niente se qualcuno non dà questi dati e non sappiamo quanto sia coretto a farlo senza un accordo esplicito delle persone, visto che ormai siamo nell’era del “consenso libero e informato”. Ma per chi non lo sa o non è attento il “gap di genere” è una roba inventata dall’infame Forum Economico Mondiale nel 2006 (quello per cui “non avrai nulla e sarai felice) e serva da scusa per fare diversi report sullo stato delle persone. Sempre nello stesso comunicato si afferma che l’adesione alla campagna è stata proposta dalla Commissione Pari (in) Opportunità, roba che non crediamo assolutamente conoscendo i personaggi che la compongo, per lo più personaggi della galassia PD.
Perciò siamo andati a cercare sul web qualche informazioni su questo “Period Think Thank”: , a un primo giro vediamo che non ci sono articoli dedicati a questo “think thank femminista e dal respiro internazionale con sede a Roma e a Bologna”, quindi si tratta di una cosa inventata da poco e infatti il collettivo femminista nasce (probabilmente in vista dei fondi del PNRR) il 3 marzo 2021, nell’anno in cui molte donne hanno perso il lavoro e sono state ricattate dal governo Draghi tramite “lo strumento di liberta”, cioè il lasciapassare tanto caro al PD.
Dal sito del “Period (in italiano il period si traduce come “ciclo mestruale”) vediamo che il collettivo si occupa di “flussi d’opinione” e organizza e sostiene forme di “mobilitazione e pressione online e offline”. Infatti se è andate a vedere da chi è composta la Commissione Pari (in)opportunità capirete di che tipo di mobilitazione e pressione” si potrebbe parlare. Per vedere chi sono le “madri fondatrici” di questo think thank abbiamo dato uno sguardo alla sezione “chi siamo” e vediamo che alcune cofondatrici sono attiviste femministe intersezionale e LGBT+ o LGBTQI*. Sul profilo twitter vediamo che il collettivo è preoccupato delle informazioni sul “dove poter abortire in tranquillità”, ma da quello che il profilo del collettivo segue possiamo capire bene l’andazzo della sinistra, tanto da chiederci se questa proposta di “raccolta dati” arrivi tramite la Commissione o tramite la Elly Schlein, collega della lista “coraggiosa” con Elisa Spada assessora all’Ambiente e alle Pari Opportunità, nella giunta arcobaleno di Panieri.
Quindi, vogliamo sapere dall’Amministrazione comunale quali dati dei cittadini verranno forniti a questo think thank nato nel periodo fertile dei fondi PNRR, chi sarà il titolare dei dati e chi li raccoglie, in che modalità saranno trattati e dove saranno conservati.