Il clan delle Orme, gruppo scout Agesci Imola 1, ha presentato domenica scorsa al seminario in via Montericco uno spettacolo/mostra interattiva da titolo “Sguardo su Scampia, esperienza per le strade di Scampia, realtà tanto lontana quanto vicina”. Si è partiti tra una raffica di petardi e moto che sgommavano, così da ritrovarsi nella Scampia mediatica. Ma ecco che arriva subito il primo scout, la personificazione del “pregiudizio”, e si entra nel gioco delle parti: qual è il tuo pregiudizio su Scampia?
Intanto la prima provocazione nella stanza d’ingresso tappezzata da good news sul bello e sul buono degli abitanti di Scampia. Per stare al gioco ci danno degli ‘occhiali’ per guardare con sguardo nuovo, critico, obiettivo e informato. Prende il via la discussione tra bianchi e neri, il bene contro il male, con le grida della bellezza e il riscatto di Scampia che sovrastano quelle del male. A seguire tutto il mondo degli scout che con scenette, balletti, canzoni, musica, letture dà il via a una serie di riflessioni che spingono ogni singolo spettatore a interrogarsi, a guardarsi dentro in un continuo dinamismo di parti, di emozioni, di ricordi. E via, ci si sposta nel salone d’ingresso del Seminario. Gli scout ricordano a voce alta le domande fatte loro dai bimbi di Scampia il primo, il secondo, l’ultimo giorno. Il tutto in un crescendo di emozioni, di umanità, di bene che cresce velocemente e si nutre di attimi preziosi per tutti. Bimbi che si mettono in gioco nella vita di chi non ha niente e crescono nella consapevolezza di avere tutto per poter cambiare il mondo, così come insegnato loro da Baden Powell, fondatore del movimento mondiale scout.
Comprendono che “un bimbo cresce solo se sognato”. Sul finire l’intervista online a Pina, una signora conosciuta alle Vele di Scampia la scorsa estate, che racconta quando a Scampia si stava bene, prima dell’arrivo della droga, dello spaccio, dei boss, della microcriminalità. Lei, “una mosca bianca”, quasi da sola, denuncia, si ribella, si fa prender per matta… ma non ci sta. Scampia è anche casa sua, da lei è partito uno “sciame” di mosche bianche che hanno detto no, che fanno, ogni giorno, il loro pezzo di strada nella legalità, nella normalità. Ora Scampia è diversa, la gente si sta riappropriando dei suoi spazi, giardino, parco, musica, cultura, sport. Pina ringrazia i giovani scout, che per Scampia sono goccioline di legalità che innaffiano il futuro dei bimbi che hanno incontrato e che si
portano nel cuore. I ragazzi mostrano alcune delle meravigliose, virtuose, inarrestabili realtà
buone e legali di Scampia: la palestra di judo del clan dei Maddaloni, l’Albero delle idee, con animali da fattoria curati dal custode Davide, l’associazione “Gridas” che, con spettacoli di carnevale, risveglia la ragione, contro le paure. Per finire, l’ultima provocazione: la nostra “realtà” è perfetta? E’ l’invito a guardarci attorno con occhi nuovi, liberati dal pregiudizio, pronti ad attuare un cambiamento nel nostro ambiente. E il pubblico ha applaudito questi bravi ragazzi, dopo aver toccato e ascoltato il loro cuore, il loro coraggio e aver raccolto da loro consapevolezza e tanta bellezza, quella della brava gente onesta che crede nella forza della collettività.