“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”, diceva Malcom X, un noto politico statunitense, attivista per i diritti umani e leader nella lotta degli afroamericani e a nostro parere, nel caso del governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonacccini, queste parole sono azzeccatissime. In una regione dove la maggior parte della stampa è nelle mani della sinistra e delle diverse coop, non sorprende vedere come Bonaccini passi per vittima, nonostante le sue continue vessazioni contro gente sana chiamata ingiustamente “no vax”.
Dicono che il “buon” Bonaccini è stato preso di mira da un gruppo di Telegram “Basta dittatura” e la stampa asservita ci ha tenuto a informarci che il gruppo “ha come logo una svastica all’interno di un cerchio rosso e bianco, che raccoglie la protesta dei No Green pass”. Piu che logo, parliamo di una immagine che non è stata descritta nella sua intierezza, nella descrizione fatta con tanto servilismo manca un elemento importante, cioè la scritta “Dittatura Covid”. Ormai solo i non informati non capiscono che siamo entrati in un pieno regime che, come al tempo dei nazisti, sta discriminando e opprimendo la parte della popolazione che ha manifestato un suo diritto sancito dalla Costituzione, quello di scegliere di non inocularsi prodotti sperimentali chiamati “vaccini”.
Anche se a molti non piace questo paragone, tra gli ebrei del periodo nazista e i no-vax di adesso qualche similitudine c’è per quanto riguarda la discriminazione delle persone, ma ovviamente alcuni metodi nazisti sono stati superati e sostituti con quelli comunisti. Adesso in puro stile sovietico hanno creato un condizionamento collettivo così potente che la gente è arrivata in meno di un anno a fare da cavia 3 volte, accettare il “green” pass e il “supergreen” pass (come “strumento di libertà” e di “ripartenza”) e odiare (come facevano i sovietici con i “nemici del popolo”) chi non l’ha fatto, come se queste varianti e aumenti di contagi che non c’erano prima della vaccinazione, fossero colpa dei “no vax”. Ma visto che si è arrivati a discriminare le persone in base al loro stato vaccinale è evidente che non si può parlare né di liberta né di ripartenza (vedi la situazione delle disdette di cui parla Federalberghi) se siete in buona fede e andate oltre le ideologie di ogni tipo.
Argomenti da discutere ci sono, ma evidentemente Bonaccini non ha voglia di fare questo (vedi il suo comportamento con le maestre a Rimini). È più facile fare la vittima sui social e sulla stampa alimentata con fondi dalla Regione per portare avanti la narrazione “ufficiale” sulla pandemia. Ovviamente non poteva mancare la “solidarietà” dei compagnucci con bugie del tipo che “si è impegnato senza sosta contro il Covid”. L’anno scorso prima che la gente si facesse bucare la Regione ER tramite un assessore aveva riconosciuto, in una risposta scritta a un’interrogazione, l’efficienza dei trattamenti usati a.domicilio proprio a Imola, ma guarda caso colui che è amato e osannato dalla stampa (in uno stile che ci ricorda il periodo comunista vissuto da noi in persona) dopo non ha mai fatto niente perché si continuasse con queste terapie e medicine, anzi qualcuno le ha stoppate.
In questo momento vengono impegnante forze dell’ordine per l’odio, provocato anche da Bonaccini, nei confronti della gente etichettata ingiustamente “Non vax”, che in questi momenti hanno perso il lavoro, il diritto di muoversi liberamente sui mezzi pubblici e sono stati esclusi tramite il ricatto dalla vita sociale. Vogliamo vedere, quando toccherà alle forze dell’ordine l’obbligo vaccinale e quando vedranno da un giorno all’altro, come già successo ad alcuni dei loro colleghi, quando saranno colpiti da “malore improvviso” o moriranno di “nessuna correlazione” dopo l’inoculazione, come si comporteranno e se davvero valeva la pena dare la scorta a persone che si sentono forti con le persone discriminate, che non trovano spazio per i loro argomenti nella stampa “mainstream” pagata anche con i soldi delle loro tasse.
A quanto pare, nonostante l'”emergenza” pandemica, sembra che Bonaccini domani, sabato 4 dicembre, avrà tempo da perdere con l’accensione dell’albero “ecologico” di Natale in piazza a Imola, ovviamente non per parlare con la gente che sta vessando con le sue dichiarazioni (è stato lui a dichiarare che non parla con i “no vax”, nonostante che anche con i loro soldi vengono pagati il suo stipendino da presidente di regione), ma forse per dare un contributo al book fotografico invernale di Panieri.