Quando abbiamo visto in che stato di degrado si ritrovano la “bike lane” nella rotonda di viale Dante, nonostante le dichiarazioni di Elisa Spada, assessora alla Mobilità sostenibile, anche da quando ha abbassato il limite della velocità a 30 chilometri orari, per avere “uno spazio pubblico più piacevole, con le persone che si possono muovere in sicurezza”, ci siamo ricordati che alcune cose su come è nato e arrivato il servizio del bike sharing ad Imola non sono state chiarite.
In dicembre sarà già un anno da quando a Imola è stato introdotto il bike sharing e meno di un anno da quando le cosiddette “bike lane”, sono state progettate e realizzate a cura di Area Blu nell’ambito del Bando regionale “Bike to work”.
Nel comunicato del Comune del 21 dicembre 2020, in seguito all’inaugurazione del servizio di bike-sharing veniva dichiarato che il servizio “rientrava tra le azioni effettuate nell’ambito del progetto “Bike to work”, una iniziativa partita dalla Regione Emilia-Romagna che ha messo a disposizione dei 30 comuni firmatari del PAIR, il Piano Aria Integrato Regionale, risorse utilizzabili per incentivare l’utilizzo della bicicletta nelle città”.
Per quanto riguarda le spese è stato dichiarato che “in totale al Comune di Imola sono stati destinati 70.675,60 euro di contributi, di cui € 35.337,98 destinati alla realizzazione di percorsi ciclabili e 35.337,98 euro per incentivare l’utilizzo della bicicletta, anche in forme condivise”.
All’inaugurazione del servizio del bike sharing è stato presente il business development della Idri Bk Srl – Davide Lazzari (nella foto con Panieri), della società che gestisce la flotta di Mobike (scritta che si ritrova sulle biciclette arancioni). Visto che nessuno dalla stampa “mainstream” locale si è interessato rivolgendosi a questa persona, abbiamo fatto noi una ricerca in rete: da qui si evince che Lazzari era stato assessore comunale alla Mobilità nel Comune di Pavia (giunta PD) e nel maggio 2017 finì indagato per turbativa di asta. In seguito si era dimesso.
Secondo l’accusa – per la quale è stato assolto dal Tribunale di Pavia il 6 luglio 2021-https://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/appalti-assolti-1.6562188 – avrebbe consentito ad una ditta di ottenere un appalto da 73mila euro, senza regolare gara nonostante il superamento del limite di 40mila euro previsto dal codice degli appalti (https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2017/05/24/news/fu-lazzari-a-scegliere-quella-societa-1.15388700) . Nel frattempo era diventato dirigente nella smart mobility, per rendere “appetibile la ciclabilità e il (bike) sharing” e dobbiamo dire che è riuscito nel suo intento, per esempio nelle citta come Bologna, Pesaro, Imola…
Visto che, all’inizio dell’anno che sta per finire, Panieri ci ha chiamato per sapere come impostare il sito del Comune di Imola per quanto riguarda l’accessibilità dal punto di vista giornalistico, noi come TuttoImola, ci siamo lamentati soprattutto dall’impossibilità di cercare gli affidamenti diretti e gli appalti sull’Albo Pretorio in base alle società che li ottiene e ai dirigenti che li firmano (a prescindere dal loro titolo cavalleresco). https://tuttoimola.it/2021/06/15/i-cavalieri-della-repubblica-e-degli-affidamenti-diretti/
Per esempio nel caso di questo servizio di bike sharing “per incentivare l’utilizzo della bicicletta nelle città”, non sappiamo se le 150 biciclette sparpagliate per la città siano state affittate, pagate o messe a disposizione della società o se si paghi solo per l’uso della bicicletta. Se sono state pagate, quanto è stata valutata ognuna? Quali sono state le “risorse utilizzabili” e come sono state spese? Tramite il solito affidamento diretto o tramite un appalto? Queste domande ci sorgono abbastanza spontanee visto la somma destinata a Imola dalla Regione guidata da Bonaccini (PD) e la divisione delle somme (per due ambiti) tanto da non superare il limite di 40mila euro previsto dal codice degli appalti, ma di inquadrassi negli affidamenti diretti per importi inferiori a 40.000 euro.
Per quanto riguarda le piste ciclabili, in un altro comunicato del Comune, pubblicato il 09/02/2021 scopriamo sempre all’interno del Bando regionale “Bike to work” che l’importo complessivo dei lavori era ammontato a circa 75.700 euro, di cui oltre 35.330 con risorse del Comune di Imola e per poco più di 40.360 euro con finanziamento della Regione Emilia Romagna. A questo punto non possiamo astenerci dal chiederci quanto sia costata la vernice…e soprattutto chi contrala come sono fatti i lavori?
        

More Stories
Il Piccolo di Imola, in scena a Palazzo Tozzoni sotto la direzione artistica di Lucia Ricalzone.
IMOLA, DUE PESI E DUE MISURE PER LA PULIZIA?
“Ecologista” a Roma, assente sul Santerno: Bonelli e il massacro verde imolese