Da quando Imola “rifioriva” noi vi abbiamo sempre fatto vedere che nonostante la vaccinazione di massa in ogni posto impensabile e le transenne pagate con affidamenti diretti per discriminare e lasciare fuori dai concerti chi non aveva il ‘green pazz’, i contagi crescevano. Bastava che ogni imolese per convincersi andasse sul sito dell’AUSL a guardare i casi in base ai giorni e ai mesi dell’anno scorso per notare questa crescita dei contagi.
Mentre il “ville affarista” Dr.Aghi faceva le sue “scelte politiche” (non sanitare) e imponeva l’obbligo del greenpass prima per escludere i non vaccinati dalle attività sociali e poi introducendolo come obbligo anche nei posti di lavoro, si è notato un certo fermo, non dei casi, ma del parlare dei contagi, perché si voleva fare credere alla gente che grazie alle vaccinazioni e all’imposizione di questo obbligo i casi sono diminuiti e che l’economia sia ripartita.
A Imola, nel frattempo, il direttore dell’AUSL lanciava la propaganda vaccinale per i “fragili” ma, per chi non si è fermato solo al titolo, era chiaro che si preannunciava una terza dosi per tutti.
Hanno mentito sapendo di mentire, affermando che un #vaccino sperimentale sarebbe stata l’unica difesa, hanno manipolato i numeri dei #decessi, terrorizzato le persone, insultato chi non si allineava, adesso chiedono di fidarsi perché serve una #terzadose. #pagliacci
— Diego Schälflj 🇮🇹 (@Schalflj) October 26, 2021
Da qualche giorno è stata ripresa la narrativa sui contagi ed ecco che adesso si parla più insistentemente della terza dose. Come faranno a convincere i vaccinati a farsi la terza dose visto che prima la narrativa era quella che loro hanno completato il “ciclo vaccinale” e si sono “immunizzati”? Una risposta la troviamo nelle dichiarazione del presidente della Regione ER, Stefano Bonaccini, rilasciate nella trasmissione Agorà, che a nostro parere suona come un ricatto. Il “democratico” con “la terza dose, per tutti o quasi” vuole “evitare di tornare a chiudere le attività”.
Quindi, interpretando i giri di parole di Bonaccini, nonostante il fatto che vi siete sottoposti alla vaccinazione sperimentale, nonostante il fatto che avete ceduto al ricatto del greenpass “strumento di libertà” e di “ripartenza” e nonostante il fatto che i lavoratori “no vax” vengono ricattati per lavorare ogni 48 ore con i tamponi e in caso di positività non possono accedere ai posti di lavoro, ci stiamo chiedendo: se non vi vaccinate con la terza dose si rischia di nuovo una chiusura delle attività e, chissà, anche un lockdown per incitare i vaccinati contro i non vaccinati?
Perche se fosse cosi è chiaro che un nuovo lockdown non sarà per salvare il Natale o il Carnevale, ma per accettare ancora di più l'”egemonia di sinistra” attraverso il suo strumento di ricatto “greenpass” e il controllo digitale della nostra vita e dei nostri diritti.