Dopo anni di feste di “buon vicinato” e di muri dipinti da “Noi Giovani”, la giunta PD finanzia 250.000 euro per le liti fra vicini nelle case popolari
L’hanno denominato “Costruire Comunità – Uscire dalle macerie” il progetto dell’ASP, invece di chiamarlo direttamente “lite fra vicini nelle case popolari”, perché sarebbe stato brutto denominarlo così, visto che il Comune a guida PD vuole spendere la bellezza di 250.000 euro per una cosa “sperimentale”.
Dal comunicato del Comune, scopriamo che il progetto è stato “caldeggiato anche dai sindacati in sede di bilancio preventivo” e che secondo l’assessora Spadoni risponde “primariamente al desiderio di sicurezza della nostra comunità”. Il progetto è “finalizzato prevalentemente alla mediazione sociale in ambiti abitativi e residenziali particolarmente fragili, come quelli riconducibili agli alloggi di edilizia residenziale pubblica e/o altre zone e quartieri con problematiche già note e conosciute”.
Notate in che modo viene presentato questo progetto, che indica chiaramente come a Imola ci siano dei problemi tra i vicini nelle case popolari dopo anni di governance PD (e una piccola pausa a guida M5S). Sembra che tutte quelle feste di “buon vicinato”, buone per i consiglieri e le diverse giunte PD per mettersi in posa, non sono servite a niente. Manco tutti quei muri dipinti dall’associazione dei “giovani” (come Panieri e il suo addetto alle relazioni esterne), muri “dove il limite fra decoro e scempio si era assottigliato fino a diventare impercettibile (cit. Vacchi)” non hanno contribuito tanto al benessere psico-mentale tra i vicini arrivati da tutto il mondo che sono stati alloggiati nelle case popolari con la speranza di avere i loro voti, o persone nate sul territorio, ma spesso ignorati.
La Spadoni ci assicura che il progetto è proposto dai servizi sociali e che “parte prima di tutto dallo studio della situazione relazionale in alcuni contesti territoriali già definiti. Alcuni quartieri un po’ più a rischio di conflittualità”. Chissà se tra queste liti tra i vicini qualcuno abbia mai chiesto ad un altro “Capisci l’italiano?” e chissà se l’altro si è buttato con le sue unghiacce sul suo volto perché si è sentito “offeso” dalla domanda? Ma tranquilli… tutti questi soldi che verranno spessi per evitare il “rischio di conflittualità” con questo progetto “sperimentale” (basato come al solito sui fondi pubblici) a detta della stessa Spadoni ‘”si avvale comunque della rete di associazioni e realtà presenti già sul territorio, perché abbiamo bisogno di tutti per creare comunità”. Infatti, qualche rete locale di associazione non vede l’ora di cominciare a lavorare per questo progetto e magari anche in questo caso l’indirizzo dei vicini dove verranno spesi i soldi rimarrà segreto, come nel caso degli alloggi da mettere a posto con i soldi trasferti dal Nuovo Circondario Imolese.
“E da qui proprio il nome al progetto – continua l’assessora – creare comunità, uscire dalle macerie, perché dopo il Covid noi non vogliamo tornare come prima, ma meglio di prima”. Ma, con il green “pazz” (voluto dal PD, che discrimina) non si torna come prima, però di sicuro le tasche delle solite associazioni che hanno fatto l’endorsement all’attuale giunta torneranno meglio di prima.