NaturaSì è un’azienda fondata a Verona nel 1992, attiva nel settore dei prodotti biologici. Oggi conta circa 1650 dipendenti, oltre a 300 negozi sparsi su tutto il territorio nazionale, incluso quello imolese.
NaturaSì ha deciso di contribuire a pagare i tamponi ai dipendenti che non si vaccineranno. Lo aveva annunciato il presidente Fabio Brescacin con una lettera indirizzata a tutti dipendenti
della catena di supermercati bio. In questo contesto di ricatto vaccinale, NaturaSì è la prima impresa in Italia ad attuare una misura del genere, in vista dell’entrata in vigore, il 15 ottobre, del decreto che vieterà a chi è sprovvisto di green pass l’ingresso in luoghi di lavoro pubblici o privati.
La lettera del presidente svela l’intento di rispettare “la libertà di ognuno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro, in modo da permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda”. Assolutamente, la scelta di NaturaSì non poteva andare bene a un personaggio come il biologo Roberto Burioni, che ogni tre giorni cambia idea sull’efficienza della vaccinazione, per non parlare della sua affermazione sul virus, all’inizio dell’isteria pandemica, quando in una trasmissione faziosa, aveva dichiarato con tutta la “certezza” e l’arroganza della sua scienza che “Il rischio in Italia è pari a zero”. La reazione di Roberto Burioni è stata molto chiara. Ha accusato la catena di supermercati bio di “lisciare il pelo ai novax” e ha annunciato di non voler più acquistare i prodotti venduti da NaturaSì.
Visto che Burioni, furibondo, ha lanciato il boicottaggio contro chi cerca di resistere al ricatto vaccinale di un “vile affarista”, siamo andati a vedere questo supermercato, che non conoscevamo e di cui quasi non sapevamo l’esistenza. L’ironia della sorte a Imola fa sì che il supermercato si trovi proprio in via della Resistenza, al civico 6/a, con un parcheggio pulito, senza sporcizia intorno e gente dubbiosa. All’interno personale amabile e disponibile, fortunati a lavorare in un supermercato del genere, non soltanto per il posto di lavoro, ma anche per lo sforzo che questa azienda fa in un momento di isteria generale, quando una buona parte della gente è impazzita a causa dell’odio provocato da chi crede ciecamente nei virologi della televisione.
Noi abbiamo provato i lamponi, frutti che ti fanno rapidamente capire quanto siano davvero bio i prodotti esposti. Così è stato nel caso di quelli che noi abbiamo comprato al supermercato di NaturaSì. Per chi è abituato alla natura e alle passeggiate in montagna, dove si acquisisce la verrà immunità, è facile rendersi conto della genuinità del prodotto. Oltre il reparto frutta e legumi, all’interno troverete anche un bar, cosicché tra una chiacchiera (visto che ci hanno tenuti distanziati per dividerci) e una tazza di caffè, potrete dare anche un’occhiata ai prodotti e magari dare un mano a chi veramente vede nel cliente non solo un oggetto che spende dei soldi, ma proprio una persona vera che non vive solo di cose, ma anche dei diritti fondamentali. Insomma NaturaSì, BurioniNo”.