Dalle sue righe deduciamo che sarebbe lei quella che ha fatto questo cartellone “informativo”, che a noi ha ispirato l’articolo citato. Il suo parere sulla “attendibilità” non ci interessa, tanto per il PD sono attendibili soltanto quelli che accettano la loro narrativa in qualsiasi campo. Sempre la signora in questione ci informa che “come “democratici imolesi” non abbiamo inventato nulla. Informavamo solo su una normativa europea che andava completata con altre informazioni, che eravamo pronti a dare, anche su cartaceo”.
Vogliamo rispondere alla signora e a tutti “democratici imolesi”, che non capiscono o non vogliono capire e vedere le conseguenze dei loro fatti, che quel cartellone non è soltanto un modo di informare, ma piuttosto un modo di cercare di abituare la gente ad una cosa pericolosa, che rischia di dividere i cittadini in cittadini di serie A e in cittadini di serie B con la scusa della “sicurezza sanitaria”.
La strada verso l’inferno è stata sempre lastricata di buone intenzioni e gli “utili idioti” sempre ci sono cascati. Nel gergo politico, “utili idioti” è un termine usato per le persone che fanno propaganda per una causa, senza comprendere appieno gli obiettivi di quella causa. Nel passato tanti nazisti, fascisti e comunisti erano talmente convinti che quello che sostenevano e per cui lottavano era un cosa buona, ma poi i frutti del loro lavoro lo abbiamo visto. Soltanto la nocività dei comunisti (adesso chiamati “democratici”) molti non l’hanno ancora compreso
A Imola ci sono tanti “utili idoti” che non capiscono che con la pandemia, la sinistra di un certo tipo, sogna una nuova egemonia culturale. Lo ha messo nero su bianco (nel suo libro poi ritirato), il ministro Roberto Speranza, per il quale la pandemia è “una nuova possibilità per ricostruire un’egemonia culturale su basi nuove”, cioè la supremazia di un certo modo di pensare e di fare, ed ecco che il “greenpass” è uno di quegli strumenti per mettere le basi nuove di un mondo sorvegliato, del tipo “Made in China”.
Ma tornando alla Pagliardini, siamo sicuri che la consigliera PD abbia informato i cittadini al banchetto (visto che si informa soltanto da fonti attendibili e non come ha lasciato sottintendere sulla nostra fonte nel suo commento) che nella normativa europea all’articolo 36 (dove la traduzione in italiano è lacunosa)(vedi qui link) sta scritto chiaramente (nel testo base, in inglese) che è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che hanno scelto di non vaccinarsi (“chose not to be vaccinated)?(vedi qui link) Se no, come facciamo a credere che la consigliera abbia voluto solo informare e non fare una propaganda, da certi utili, ad un “greenpass” dei “democratici”, pardon dei comunisti?