Quest’estate anche il reparto di Pediatria e Nido di Imola prepara la valigia, ma niente teli e costumi: dentro ci sono un libro di stoffa, costruzioni, incastri, scatoline dei cubetti, un’asta con anelli, pelouche, pasta da modellare e perline da infilare
Quelli che sembrerebbero semplici giocattoli sono in realtà componenti dei Kit Griffiths III: un importante test di screening per bambini fino ai sei anni.
Tramite il gioco si confronta il profilo del bambino in 5 diverse aree con quello di altri bambini della stessa età, osservandone i punti di forza e di fragilità sui quali impostare un eventuale intervento di supporto.
L’associazione Il Ponte Azzurro collabora dal 2000 con l’Unità Operativa di Pediatria: con il loro progetto “Gioco in ospedale” intrattengono, ascoltano e sostengono nei momenti più difficili i bambini del reparto.
E’ grazie a loro, ad esempio, che la Pediatria ha una ludoteca dotata di libri, audiovisivi e giochi.
L’idea nasce – dice Laura Galeotti Presidente dell’Associazione Il Ponte Azzurro – dai volontari dell’Associazione stessa che, in questo periodo di pandemia ove non è stato possibile effettuare la normale attività di intrattenimento e animazione ai piccoli ricoverati, hanno voluto essere accanto ai bambini offrendo loro un utile strumento per la loro salute.
Il Kit Griffiths III che ha un valore di oltre 2300 euro è stato acquistato grazie a donazioni di privati cittadini nel contesto di eventi ed iniziative private e attraverso le quote cinque per mille ricevute nel 2020.
Soddisfazione espressa dalla dottoressa Laura Serra, direttrice dell’UO Pediatria e Nido e dalla dottoressa Silvestrini, dirigente medico della Pediatria: “il Kit Griffiths ci aiuta a valutare diversi ambiti dello sviluppo del bambino: l’apprendimento, la comunicazione, la coordinazione, l’emotività e il controllo motorio. La cosa fondamentale è il fatto di riuscirci senza stress per il bambino che si trova semplicemente a giocare con oggetti a lui familiari”
Ed infine un sincero ringraziamento è giunto dal dottor Andrea Rossi, direttore generale dell’Azienda Usl di Imola che ha espresso un pensiero comune da parte di tutti gli operatori dell’azienda sanitaria. “Siamo sempre felici di ricevere dimostrazioni di affetto come questa, in un mondo volto sempre più all’individualismo è bello sapere che le persone hanno ancora a cuore i problemi e le cure altrui.”