Imola è legata da un Patto di Gemellaggio con 4 comuni [Gennevillliers (F), Colchester (UK), Weinheim (D), Pola (HR)] e da un Patto di Collaborazione con i comuni di Piła (PL) e di Ardakan (Iran). La Regione ha chiesto di rivedere i gemellaggi, e la giunta di Panieri si è adeguata alla richiesta, proponendo in Consiglio comunale la votazione della creazione di un comitato per gestire questi gemellaggi e patti, visto che con alcune città questi rapporti sono propri inesistenti, e per cercare di ripristinare i contatti.
Esiste una piccola differenza tra quello che è stato mandato ufficialmente alla stampa e quello che l’assessora Penazzi ha detto in consiglio comunale per quanto riguarda il Comitato dei Gemellaggi e i futuri 8 cittadini che saranno scelti tramite un bando di interesse pubblico che l’amministrazione produrrà nelle prossime settimane.
“L’autocandidatura prevede – a detta di Penazzi – qualche competenza a livello di gemellaggi e qualche conoscenza a livello del territorio con cui noi siamo gemellati, ci saranno specifiche caratteristiche per cui alla fine valuteremo le candidature”. Adesso, vista la lista di gemellaggi e patti di collaborazione e visto che in Consiglio comunale si è perso un sacco di tempo (come al solito) sulla citta iraniana, chi secondo voi potrà avere “qualche conoscenza a livello del territorio” con qualche città dello stato definito dalla consigliera Vella – lista Cappello – come “clericale e fascista”? Facendo finta come la giunta e la sua assessora di non sapere che si trattasse, vogliamo parlare un po’ di quello che si è discusso sulla città di Ardakan nel Consiglio comunale di giovedì scorso.
Nel suo intervento la consigliera Vella ha racconto come l’Iran sia una repubblica basata sulla legge della Sharia e che il suo metodo preferito di applicare questa sharia è l’impiccagione per diversi reati. L’elenco dei reati puniti con l’impiccagione, presentati dalla consigliera: tradimento, reati economici, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga, ci ha fatto pensare che il Comitato per i Gemellaggi non sarebbe del tutto inutile, visto che potrebbe servire proprio per evitare qualche incidente diplomatico, in caso di approfondimento del patto con la città iraniana sugli affidamenti diretti, appalti, sulla cultura, ecc. Ma, alla domanda della consigliera come si possa fare un patto con un città che rappresenta uno stato di questo tipo (come l’Iran) rispondiamo: esattamente come fanno altre città del mondo con le città italiane, dove la mafia dilaga a tutti i livelli, dove c’è una desertificazione a livello imprenditoriale, dove come diceva un commissario di Polizia “la mafia non spara, ma fa affari”, dove ancora vige il vilipendio al Rouhani, pardon, al capo dello stato, dove i giornalisti sistematicamente vengono intimiditi con querele facili e intimidatorie, dove un giovane viene prelevato dalla scuola e portato in ospedale perché si rifiuta di indossare il velo, pardon la mascherina in classe. Tanto che ci viene da chiedere alla consigliera: tra essere impiccato o essere spinti a impiccarsi (per mancanza d’opportunità lavorative, etc) quale sarebbe la differenza? Dove sarebbe la democrazia, nella lunghezza e nella nitidezza della corda?
Capiamo il gioco della Lega tramite il consigliere Sangiorgi di “non accettare lezioni di morale sui diritti umani” dalla maggioranza ipocrita, però visto che non si parla di un gemellaggio, ma di un patto, ci aspettavamo un approccio più pratico. Cosa c’è di sbagliato in un momento di crisi ad avere rapporti commerciali con il paese iraniano che richiede forniture di macchinari, componenti, prodotti semilavorati, roba che può essere benissimo prodotta ad Imola e offrire tante possibilità di lavoro, visto che non tutti riusciranno ad accedere agli affidamenti diretti ed avere il bis, il tris di appalti o qualche fetta dall’avanzo rimasto del Comune di 4,5 milioni di euro?
Lo sforzo (da apprezzare) di Zucchini di creare un collegamento commerciale tra Imola e Ardakan, in un contesto di impedimenti generati dai gendarmi della terra, ha buttato la maggioranza in una confusione politica, come diceva il consigliere Vacchi. E questo si vede benissimo anche dall’arrampicamento sugli spechi del “comunista” Samachini, tanto da attaccare gratuitamente la consigliera Vella e tirare sempre in ballo il consigliere Carapia, dimenticando quanto volte la sua parte politica è intervenuta strumentalmente in diverse questioni e quante volte lui stesso si sia dimostrato incorrente, per non dire totalmente impreparato. Samachini è stato quello che ha depositato un ordine del giorno per chiedere di conferire la cittadinanza onoraria di Imola a Patrick Zaki in un momento in cui i problemi reali sono altri, vista la crisi e la dittatura sanitaria provocata dal desiderio di avere un’egemonia di sinistra (vedi le parole del sinistro Speranza). Adesso sempre lui è stato pronto a votare per un patto con un paese che non sopporta concorrenza nella dittatura del pensiero unico, tanto da uccidere gli omosessuali con il metodo dell’impiccagione (altro che ddl Zan), dimenticando che il sindaco Panieri sostenuto da lui è andato sui giornali con il patto con la città di Ardakan.
Al di là delle sciocchezze ideologiche di certi consiglieri comunali, un patto che possa portare dei guadagni e scambi commerciali per la città di Imola soprattutto in questo momento ben venga.