Il “comunista” Filippo Samachini è entrato nel Consiglio comunale di Imola non perché è stato votato, ma per il semplice fatto che il sindaco eletto, Marco Panieri, doveva accontentare le liste che lo avevano sostenuto durante le elezioni offrendo loro un assessorato. Visti che uno degli assessorati è andato ad Elisa Spada di Imola Coraggiosa, lista con la quale si è candidato anche Samachini, ecco che dopo un paio di candidature a sindaco da 2%, si è aperta per lui la porta, pardon la finestra, per entrare da comunista nel Consiglio Comunale.
“Sono diventato, con orgoglio, consigliere comunale di Imola Coraggiosa. Era dal 2008 che un comunista non sedeva in consiglio comunale a Imola. Era dal 2013 che un rappresentante della sinistra non sedeva in consiglio comunale a Imola”, scriveva il 20 ottobre 2020 il consigliere Samachini. A parte che il post all’epoca ci ha ricordato il libro del saggista britannico Bertrand Rusell “Il trionfo della stupidità”, soprattutto quando si afferma che “la causa principale dei problemi è che al mondo d’oggi gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”, rileggendolo ci ha fatto anche pensare ad un proverbio che più o meno dice cosi: “Lo sciocco, se non è vanitoso non è tanto stupido”.
Mentre il politicante Samachini era strasicuro e orgoglioso di essere solo e soltanto lui a rappresentare la sinistra e in particolare il comunismo in Consiglio comunale a Imola e ci intratteneva con i suoi discorsetti, spesso un po’ infantili, conditi con infinti “e,e,e,e” e nonostante la delega di cui si vantava, quella “ai progetti di recupero e valorizzazione di eventi e luoghi della storia della Città di Imola”, usata mentre in città crescevano i contagi COVID per ricordare i 100 anni della “Frazione Comunista”, ecco che oggi ci arriva la notizia, tramite il Sabato Sera, della sua espulsione dal Partito Comunista Italiano insieme ad altre nove iscritti.