In uno dei Consigli comunali virtuali di Imola il presidente del Consiglio, Roberto Visani, aveva detto “non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia”, oltre il fatto che è una citazione di Giulio Andreotti, rispecchia benissimo il modus operandi dei “democratici” in tanti ambiti, dalla magistrattura di tipo Palmara alla salute di (senza) Speranza. Tornando sul territorio vi vogliamo dire e ricordare che neanche un mese fa eravamo gli unici a livello di stampa locale, che invece di pubblicare i numeri dei morti ci siamo chiesti se i continui aumenti dei contagi e la “terza ondata” con le sue varianti di “tipizzazione locale” fossero dovuti alle prime vaccinazioni, così da spingerci nella zona rossa.
Le vaccinazioni stanno portando alla “variante Imola” del virus?
La conferma delle nostre intuizioni e del fatto che ci siamo posti le domande giuste l’abbiamo trovata in un tweet di Roberto Burioni. Non in ciò che diceva un anno fa, che “il rischio di Coronavirus per l’Italia è zero”, ma nella sua citazione della rivista sceintifica Science, pubblicata dall’American Association for the Advancement of Science, considerata una delle più prestigiose riviste in campo scientifico, insieme a Nature. Nel tweet di risposta a qualcuno che non vediamo perché il virologo ha blindato in maniera democratica il suo profilo, si legge “Una sola dose di vaccino può aumentare la possibilità che il virus evolva generando varianti in grado di sfuggire alla vaccinazione. Adesso è scritto nero su bianco su Science che non è una buona idea”, per dirla semplice senza giri di parole, dove si sono vaccinati in massa, sono aumentati i casi.
Una sola dose di vaccino può aumentare la possibilità che il virus evolva generando varianti in grado di sfuggire alla vaccinazione. Adesso è scritto nero su bianco su Science che non è una buona idea. https://t.co/m7FW5YrlmZ
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 9, 2021
Ecco, pensate adesso a tutte quelle dosi somministrate a Imola e alle dichiarazioni del direttore AUSL sulla “variante inglese con tipizzazione locale”, “che ha incontrato la nostra comunità”.
Inoltre, vi preghiamo di ricordare tutte quelle locandine, tutti quegli articoli e tutti qui comenti sui social, ma soprattutto tutte quelle idiozie sparate nel Consiglio Comunale su mascherine, controlli, assembramenti, chiusure dei locali, senza che manco ad uno dei consiglieri e amministratori locali, ad uno soltanto, venisse l’idea che l’aumento dei contagi in città, dopo il lockdown invernale di Conte, poteva essere stato causato dalla vaccinazione.
E’ stato più facile sparare delle ordinanze e dire “adesso si passa a multare in maniera più seria” creando una situazione di stato di polizia, piuttosto che pensare come evitare di chiudere le scuole, i parrucchieri, i barbieri e le estetiste, e lasciare i bar aperti soltanto per non avere i ristori. Nonostante la maggioranza dei casi attivi a Imola e nel circondario siano curati a domicilio (vedi i casi per setting di isolamento), è stato più facile deridere le terapie a domicilio (vedi qui) perché promosse da Trump (“O.K”, Manaresi?) , piuttosto che pensare che il (non) protocollo “tachipirna e vigile attesa” non fa altro che spingere la gente verso le terapie intensive, così da giustificare poi con la paura le vaccinazioni di massa per quale spinge anche Bonaccini, il padrino politico del neosindaco Panieri.