Presentato il quattordicesimo Rapporto annuale sulle povertà dalla Caritas Diocesana di Imola, il primo in tempo di pandemia.
Aumentano le disugualianze
“A distanza di un anno dall’inizio della pandemia possiamo dire che l’impressione è che il nostro territorio sia diventato più vulnerabile, nonostante i sussidi pubblici e il ruolo fondamentale del Terzo Settore. Siamo testimoni di un aumento della disuguaglianza, a partire dall’accesso allo studio messo a dura prova dalla prolungata didattica a distanza, a cui tante famiglie fanno fatica a far fronte per povertà culturale e per strumenti inadeguati con relativi costi correlati” scrive la Caritas Diocesana. Quotidianamente si presentano “da noi nuclei familiari che hanno uno sfratto in corso (nel 2019 – ultimo dato disponibile – sono stati eseguiti 853 sfratti nel terri- torio della Città Metropolitana di Bologna su 3.771 richieste di esecuzione) o sono alla ricerca di affitti a minor costo o, addirittura, che cercano appartamenti con affitti a prezzo di mercato ma che non trovano a causa della precarietà lavorativa o perché sono stranieri. Crescente in modo esponenziale è la richiesta di posti letto a basso costo da parte di singoli, uomini e donne, i quali non sono in grado di permettersi di pagare un monolocale o un B&B. Il nostro territorio, infatti, è carente di affittacamere o pensioni a basso prezzo”.
Aumentati gli episodi di violenze domestiche
“Il trascorrere forzatamente più tempo nelle proprie abitazioni -continua il comunicato della Caritas Diocesana- ha portato inoltre ad un aumento degli episodi di violenze domestiche. Sempre più sono i casi di persone che manifestano segni di sofferenza psicologica. Per molti che vivono una situazione di estrema precarietà abitativa, la pandemia ha significato perdere, per la paura di contagio, il sostegno da parte di amici o conoscenti, andando a ingrossare le fila delle persone senza dimora”.
La situazione peggiorerà tra qualche mese a livello lavorativo
Secondo la Caritas Diocesana, il Centro per l’Impiego di Imola ha affermato che le DID (Dichiarazioni di Immediata Disponibilità al lavoro) nel 2019 – ultimo dato disponibile – nella sola Imola sono state 2.255 (+16,5% rispetto al 2018); con il 70% delle DID presentate da italiani e il 57% da persone nella fascia di età 25-49 anni. Il 28% circa dei nuclei che si sono presentati non hanno alcun introito familiare, l’80% hanno un reddito complessivo inferiore a 1.000 euro/mese.
“Ci preoccupa, non da ultimo, anche la situazione che peggiorerà tra qualche mese a livello lavorativo. Siamo dunque consapevoli che le sfide di fronte a noi saranno ancora più impegnative, ma cercheremo di affrontarle con il nostro stile: rimarremo degli incorreggibili cercatori di equità, nel desiderio di trattare ogni situazione che ci si presenta in modo personalizzato perché l’equità previene la disuguaglianza in quanto tende a destinare alla persona ciò che gli necessario per recuperare dignità”.