Mercoledì 27 gennaio 2021 la Scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale “Innocenzo da Imola” ha proiettato simultaneamente, nelle dieci classi dell’Istituto, l’intervista doppia realizzata dal segretario del Cidra, Marco Orazi, a due protagonisti della Resistenza imolese ed ex deportati: Virginia Manaresi e Franco Dall’Osso.
Questa iniziativa – comunica la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo n. 2 di Imola, Maria Di Guardo – nasce per commemorare non solo le vittime dell’Olocausto e delle leggi razziali ma anche tutti i deportati militari e politici della Germania nazista che troppo spesso, negli ultimi anni, sono stati dimenticati.
Durante la videoconferenza i ragazzi hanno avuto la possibilità di ascoltare gli interventi e le riflessioni di Roberta Dall’Osso, presidente dell’Aned – associazione nazionale ex deportati – nonché nipote di Franco, del vicesindaco di Imola, Fabrizio Castellari e del sindaco di Dozza, Luca Albertazzi.
L’evento, dal titolo “Perché il ricordo diventi testimonianza”, ormai giunto alla sua terza edizione, si incentra sul ricordo e sulla testimonianza diretta dei sopravvissuti alla barbarie nazifascista, perché, come afferma Primo Levi, “le cose che si dimenticano possono ritornare” e solamente mantenendone viva la memoria è possibile combattere l’indifferenza e i pregiudizi. Il progetto, curato dalle professoresse Grandi e Resce, ha visto l’attivo coinvolgimento dell’Innocenzo Ensemble che ha suonato i brani musicali e si è avvalso della preziosa collaborazione dei professori Batà, Miranda e Zardi che si sono occupati della produzione video.
La memoria – afferma Liliana Segre – è forse il vaccino più potente contro l’indifferenza e l’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. E’ proprio questa la lezione che oggi Virginia e Franco, con il loro esempio, hanno impartito a tutti noi, custodi di un’eredità che abbiamo il dovere di tramandare.