Finalmente ieri, dopo due mesi dalla richiesta, si è discussa in Consiglio comunale la mia interrogazione riguardo alla necessità di rivedere la convenzione AUSL con la Fondazione ANT a Imola: tale convenzione prevede un contributo economico per soli 25 pazienti (peraltro che necessitano di particolari prestazioni) a fronte di una richiesta di assistenza per circa 120-150 ogni anno.
Nel 2020 l’ANT ha comunque continuato ad assistere tutti, nonostante l’impossibilità di raccogliere contributi volontari con iniziative e con gli ormai familiari contenitori per le offerte presso esercenti commerciali.
Purtroppo nelle ultime settimane i tentativi di trovare un accordo, che prevedesse un ampliamento della convenzione, si sono scontrati con un rifiuto da parte dell’AUSL e con il sostanziale disinteresse che il sindaco Panieri ha mostrato anche in Consiglio comunale.
Autoassolversi sottolineando qualche contatto avuto negli ultimi giorni è quantomeno discutibile, considerando che il problema è stato da me ufficializzato due mesi fa, mesi in cui il sindaco poteva comunque agire operando pressioni politiche sui vertice dell’Azienda sanitaria.
Il sindaco ha poi sostenuto che “non ci sono le condizioni” per fare come l’AUSL di Bologna che, ricordo, a fine 2020 ha addirittura raddoppiato i numeri della convenzione: il sindaco non ha precisato alcunchè su tale presunta mancanza di condizioni ma, se il riferimento dovesse essere a ragioni economiche, si tratterebbe di una motivazione inconsistente. Qualora infatti malauguratamente l’ANT dovesse essere costretta a chiudere la delegazione imolese, l’assistenza dei malati oncologici finirebbe tutta a carico del SSN, verosimilmente con un impatto economico superiore, tenuto conto di quanto oggi l’ANT fa in via del tutto gratuita.
La presidente dell’ANT mi ha comunicato che, proprio dopo il mio intervento in Consiglio comunale, ha ricevuto una mail dalla Direzione Generale AUSL per un incontro che auspico rappresenti finalmente un’apertura alle legittime richieste dell’ANT stessa.
La situazione, se l’ANT abbandonasse davvero il nostro territorio, sarebbe infatti gravissima per i malati e per le loro famiglie, per cui intendo monitorare gli sviluppi e prestare tutto l’impegno necessario per risolvere positivamente questa importante questione.
Rebecca Chiarini – Lega – Consigliere comunale Imola