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COVID, MARCHETTI (LEGA ER): “ALLA CRA VENTURINI DI IMOLA 6 MORTI E 83 CONTAGI PER “LEGGEREZZE”. LA REGIONE FACCIA LUCE SULLA VICENDA”

BOLOGNA, 30 DIC – “Le “leggerezze” nella gestione del protocollo anti-Covid hanno influito sulla crescita esponenziale dei contagi all’interno della Cra Venturini? Nella struttura imolese si è scatenato un focolaio di violentissimo, con 65 ospiti e 18 operatori positivi e sei vittime. E’ indispensabile che la Regione faccia luce sulla vicenda e individui i responsabili”. Così il consigliere della Lega ER Daniele Marchetti, che ha depositato un’interrogazione per sapere come questo sia potuto accadere. “L’esecutivo di via Aldo Moro ci dica quale sia il supporto a livello di personale, non solo medico, fornito alla CRA Venturini dall’Ausl e se risultano ancora momenti di promiscuità dei dipendenti operanti su pazienti Covid e non Covid, come emerso da alcune testimonianze” ha detto il leghista.
“Gravi carenze sono state denunciate anche a livello di fornitura di dispositivi di protezione personale, per questo attraverso l’atto ispettivo ho chiesto informazioni circa la tipologia dei DPI utilizzati e la frequenza dei rifornimenti” ha aggiunto il consigliere del Carroccio.
L’allarme sul peggioramento della situazione all’interno della struttura era stato lanciato tre settimane fa attraverso alcune mail inviate all’Asl da due dei tre medici che si occupavano degli anziani all’interno della casa residenziale che avevano evidenziato i problemi legati al trasferimento nella residenza di quattro pazienti dall’ospedale di Imola, tre dei quali risultati positivi. Nelle comunicazioni si faceva riferimento anche all’estrema carenza di risorse di personale e di DPI nonché alla “promiscuità” di infermieri e operatori sociosanitari fra i reparti.
“La stragrande maggioranza delle Cra imolesi è stata interessata da casi di positività da Covid, ma solo all’interno della Cra Venturini c’è stata una crescita così esponenziale dei casi. Questo indica che qualcosa di “diverso” è certamente accaduto in quella struttura” ha sottolineato Marchetti. “Durante la Commissione Sanità del Comune di Imola, tenutasi ieri, il dottor Alberto Minardi, direttore del Distretto imolese nonché coordinatore del nucleo operativo che ora gestisce la struttura ha dichiarato, in risposta ad una mia domanda, che sarebbero state commesse delle “leggerezze” all’interno di quella struttura e, successivamente, che le cosiddette “bolle” di protezione che dovrebbero essere previste, per non creare promiscuità sull’operato, sugli ingressi e sugli spogliatoi, non sono state applicate immediatamente”.
“Il problema, stando a quanto emerso, sarebbero proprio queste “leggerezze”, che hanno comportato la morte di sei persone e 83 contagi. La Regione chiarisca come sia potuto succedere e quali figure siano state ritenute responsabili” ha concluso Marchetti.