E’ di oggi la notizia che la multiutility Hera S.p.A. si afferma anche nel bilancio consolidato 2020 in netta crescita di utili nonostante la pandemia in corso. Allora ci viene spontanea una riflessione su uno dei settori più remunerativi gestita dalla stessa Hera. Sappiamo bene che la gestione integrata dei rifiuti è in capo ad Atersir, i territori sono divisi in bacini provinciali, e successivamente in subambiti. Imola fa parte del bacino di Bologna e di un subambito ridotto che comprende i comuni del Circondario Imolese. Al momento Hera aggiudicataria di regolare Bando di Gara pubblica, anche se con il dubbio che la durata di tale bando possa provocare una sorta di monopolio nella gestione dei servizi, si occupa della raccolta,conferimento e smaltimento di tutti i rifiuti urbani e speciali. A Imola sono stati scelti dalle precedenti amministrazioni dei cassonetti con calotta ad apertura a tessera, non per tutti i cittadini questo sistema sembra confacente alle proprie esigenze e probabilmente potrebbe non essere una soluzione ideale, ma facciamo due considerazioni: – la tessera è necessaria per usufruire della tariffa puntuale (l’inserimento doveva essere infatti propedeutico all’adozione di tale tariffa). Cosa allora non funziona? la calotta dell’indifferenziato che si presenta in dimensioni molto ridotte ed è facile che i sacchetti rimangano incagliati nella chiusura della calotta stessa provocando il disservizio di trovare il cassonetto bloccato ad esempio… – il porta a porta misto in centro storico è migliorabile come tutto del resto ma al momento è stato studiato per evitare i conferimenti indiscriminati nei cassonetti che erano rimasti utilizzabili senza tessera e che spesso venivano usati anche da cittadini o attività commerciali di altri comuni rappresentando per Imola un aggravio dei costi nello smaltimento dei rifiuti misti o cosi detti indifferenziati. Proprio questa tipologia di rifiuti è quella che incide maggiormente sul costo dei servizi richiesti ad Hera spa. Ci auspichiamo che con il nuovo Bando di Gara Hera offra una tipologia di cassonetti più innovativa e soprattutto che sia ferma la volontà della nuova Amministrazione di scegliere per Imola beni migliorativi come sta succedendo a Bologna. Di difficile gestione appare anche l’abbandono dei rifiuti da parte di cittadini poco educati e con poco senso civico, è pur vero che le isole ecologiche presenti in città ben 43, e in alcune di quelle avevamo posto in funzione telecamere che sono state disattivate perché il Comune non pagava più l’affitto. Invece per contrastare gli abbandoni le Guardie ambientali in convenzione con il Comune svolgono un lavoro da volontari, si adoperano affinchè si riesca a risalire ai responsabili di tali abbandoni cercando sempre prima un approccio educativo e non meramente sanzionatorio almeno laddove non siano situazioni recidivanti. Considerando quanto Hera guadagni da tutto questo servizio, è possibile che non ci sia la volontà di migliorare un servizio così importante per la comunità? L’intreccio originario di questa società con la politica coincide con gli interessi dei cittadini? Sono in pochi a crederlo, e noi non siamo tra quelli. Che fine ha fatto il progetto per la nuova isola ecologica a Montericco? L’ultimo tentativo di migliorare la gestione di queste problematiche così vicine e care ai cittadini l’abbiamo realizzata col passaggio al porta a porta nel centro storico che come già detto ci sarebbe molto da migliorare. Al lato del “Conventone” i piccoli cassonetti di plastica sono sempre circondati da rifiuti abbandonati, e non è l’unico punto critico. Ricordiamo quando il Sindaco invocava il decoro urbano, adesso è il momento dei fatti, è il momento di correre, ma ci pare che non si stia neppure passeggiando a un’andatura da pensionati. Insomma, abbiamo provato a lanciare un sasso nello stagno; caro Sindaco: hai voluto la bicicletta, ora vediamo se riesci almeno a pedalare.
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