Al netto del quadro epidemiologico e dell’evolversi del contagio, la decisione del premier Conte di mettere alla prova il settore delle palestre e quello delle piscine per il periodo massimo di una settimana con la minaccia di far sospendere e chiudere tutte le attività qualora si riscontrasse la reiterata violazione dei protocolli di sicurezza, è davvero priva di ogni logica.
Se c’è qualcuno che viola i protocolli di sicurezza già in vigore va sanzionato e, laddove ne sussistano le condizioni, fatto chiudere. Ma non si può fare di ogni erba un fascio e nello specifico gridare all’untore. Dopo i mesi di forzato confinamento, il mondo delle palestre/piscine si è adeguato alle nuove prescrizioni, ha investito tempo e risorse per mettersi in regola, ha ridotto il numero degli accessi, contingentato le lezioni e sospeso molte delle attività in calendario. Distruggere un’intera categoria per pochi sprovveduti è quantomeno da incoscienti anche perchè, e questo molto spesso si tende a dimenticarlo, da maggio ad oggi i contagi accertati nelle palestre o nelle piscine sono un numero irrilevante e non degno di nota.
Mi auguro che a livello locale, nei nostri impianti, non ci siano situazioni di criticità a livello di protocolli di sicurezza perchè lo sport e la prevenzione possano andare sempre a braccetto anche in questo momento difficile per il nostro Paese.
Simone Carapia
Consigliere Lega Imola