COMUNICATO STAMPA ACER
L’obiettivo di rilanciare l’abitare pubblico nel Circondario imolese è stato al centro delle politiche dell’attuale CdA di ACER Bologna fin dal suo insediamento e ha registrato un deciso cambio di passo grazie a un virtuoso lavoro di squadra, frutto di relazioni umane, che ha coinvolto Comuni, Asp, Sert e Caritas permettendo il raggiungimento di obiettivi strategici quali il trend positivo delle assegnazioni, il rispetto delle regole, il recupero della morosità, la valorizzazione di un approccio che sappia coniugare l’equità e la legalità.
Questa mattina il vertice di ACER ha incontrato il commissario straordinario del Comune di Imola per illustrargli l’attività dell’Ente nei primi isei mesi del 2020 e il programma per i secondi sei mesi.
L’emergenza sanitaria ha portato ACER a un cambio di paradigma: non più l’utente che si rivolge all’Ente, ma ACER che va incontro ai propri inquilini. E’ stato infatti rafforzato il rapporto fiduciario con gli assegnatari, chiamati uno per uno durante la fase di lockdown, grazie al progetto “ACER ti chiama”. I loro bisogni sono stati soddisfatti con la collaborazione di Asp, Sert e Caritas.
Esaminata ogni situazione di morosità distinguendo quelle pre Covid-19 e quelle conseguenti all’emergenza sanitaria. Per quelle rientranti nel primo caso sono partite le comunicazioni di avvio del procedimento di decadenza per morosità. C’è già stato un riscontro positivo perché diversi assegnatari hanno accettato di sottoscrivere un piano di rientro. Quelli rientranti nel secondo caso potranno essere aiutati attraverso il fondo per la morosità incolpevole e il fondo emergenziale Covid-19 previsto dalla Regione.
Risorse e ripristini. Si stanno concretizzando importanti programmi di finanziamento da parte della Regione, che permetteranno il recupero di una significativa quantità di alloggi sfitti di proprietà del Comune di Imola.
In considerazione di ciò è stato pubblicato l’avviso ERP 3 2020, la cui graduatoria dovrebbe essere pubblicata entro ottobre 2020.
Quanto alla ripartizione delle risorse, la proposta di ACER, che dovrà essere avallata dal Tavolo di Concertazione del 24 luglio, prevede una somma per il Comune di Imola di 507.000 euro.
Manutenzione. Sono in fase di avvio i lavori di riqualificazione energetica nel comparto di via Tinti, mentre si avviano alla conclusione quelli di riqualificazione dell’area esterna del comparto di via Cenni.
Si sta inoltre concludendo l’iter di validazione del progetto riguardante il comparto di via Puccini.
Locazioni. Risultati estremamente soddisfacenti si sono ottenuti con l’assegnazione di numerosi alloggi che ha consentito il ripopolamento dell’area Cappuccini-Pedagna, di quello che era stato ribattezzato il “condominio fantasma”. Il trend positivo fa ritenere possibile la completa assegnazione degli alloggi entro il 2020.
Restano 7 alloggi sfitti in via Gardi a Sesto Imolese da ripristinare con fondi ACER.
Legalità. Il periodo di emergenza sanitaria ha acuito le situazioni di conflitto negli alloggi ACER. Circa il 70% delle chiamate da parte degli utenti riguardano situazioni attinenti alla disciplina. L’inserimento della figura dell’agente accertatore ha permesso di monitorare le situazioni critiche, sventare le occupazioni abusive e mantenere la legalità.
Massima attenzione c’è stata e continua ad esserci sulle prevenzione delle occupazioni abusive e dell’uso irregolare degli alloggi. Nel Comune di Imola ne risulta solo una, a cui si aggiungono cinque occupazioni senza titolo e otto provvedimenti di decadenza.
Morosità. ACER ha attivato un piano straordinario per il recupero della morosità, che ad oggi vede conferite per il Comune di Imola nr. 109 pratiche con un recupero effettivo di 204.645,50 euro. C’è da considerare che per circa il 50% si tratta di casi sociali, per cui si dovrà fare ricorso al fondo per la morosità incolpevole.
L’attività di recupero ha subìto un rallentamento in conseguenza dell’emergenza Covid-19 con la proroga degli sfratti.
Controllo delle DSU. Molto proficuo si è rivelato il rapporto tra ACER e gli uffici di competenza dell’Amministrazione comunale per la verifica di quanto dichiarato in DSU e quanto rilevato dalla Agenzia delle Entrate in modo da non lasciar spazio ai “furbetti” e assegnare le case a chi ne ha più bisogno.