IMOLA, 15 luglio 2020 – Il sistema sanitario di Imola ha retto l’urto del Covid-19, guadagnandosi anche gli elogi del commissario straordinario all’emergenza Venturi. Un risultato ottenuto anche grazie l’attivazione di tre Usca (Unità Speciali di Continuità assistenziale) che assistono i pazienti affetti da Covid con sintomi lievi nelle loro case, alleggerendo le strutture ospedaliere. Per questo Anp di Imola, insieme all’associazione Donne in Campo, ha deciso di donare all’Usl alcuni presidi ospedalieri essenziali. Una forma di ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto, come spiega Marta Brunori, presidente imolese dei pensionati agricoli.
“Anp Imola, insieme a Donne in Campo, ha deciso di fare un gesto di sostegno e solidarietà per il nostro sistema sanitario locale – spiega la Brunori-. A settembre, una volta preso accordi per capire le maggiori necessità dell’Azienda, le doneremo una carrozzina per il trasporto disabili e dei presidi sanitari. Siamo consapevoli che si tratta di un piccolo gesto, ma ci teniamo a dimostrare la riconoscenza di pensionati agricoli e delle donne imprenditrici per l’eccellente e tempestivo lavoro di presidio sul territorio.
Credo – continua Marta Brunori – che gli ultimi mesi siano una cartina di tornasole per indicare che le fusioni non portano sempre a risultati positivi e che l’autonomia della nostra Usl è stata provvidenziale. Noi crediamo che nel settore sanitario, ma anche negli altri come in quello agricolo, debba esserci una forma di collaborazione stretta ed efficace con la Città Metropolitana, ma non una dipendenza del territorio imolese. Un territorio vasto, che ha le sue peculiarità e necessità, e ha bisogno di un potere decisionale diretto, non subalterno a Bologna. Credo – conclude la presidente Anp – che ora occorra continuare sulla strada del potenziamento dei servizi domiciliari e non solo per i pazienti Covid. Una battaglia che come associazione combattiamo da molti anni e che consentirebbe di curare nelle proprie case anche le persone che vivono nelle aree rurali più isolate. Occorre, dunque, fare tesoro delle risorse e dei servizi attivati durante l’emergenza, per rendere ancora più virtuoso il sistema sanitario imolese”.