Oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala delle conferenze dell’Autodromo, il vicesindaco Patrick Cavina assieme alla sindaca della città, Manuela Sangiorgi, ed alla presenza del sottosegretario di Stato delle Politiche agricole alimentari e forestali, Alessandra Pesce, ed ad altri rappresentanti di alcune aziende informatiche imolesi, è stato presentato il progetto “Imola City Hub”.
Con questo progetto il Comune di Imola in partenariato con altre 4 aziende imolesi (Imola Informatica spa, Sis.Ter srl, N.P.C. srl, Antreem srl) partecipa al bando “Urban Innovative Actions” (UIA) pubblicato dalla Commissione Europea, bando che promuove lo sviluppo urbano negli Stati membri attraverso il finanziamento di soluzioni innovative a favore delle città europee. La Commissione Europea finanzia l’80% dei costi ammissibili diretti ed i progetti possono avere una durata massima di 3 anni. Il costo del progetto è di 5.223.949,00 euro.
Il progetto proposto consiste “nell’ideazione e realizzazione di una transizione digitale che riguardi il dialogo fra la Pubblica Amministrazione, gli attori che detengono l’informazione ed i cittadini, concentrandosi sulla produzione, lo scambio e l’uso dell’informazione. La soluzione proposta riguarda la creazione di una piattaforma di eGovernment, che segue gli standard di accessibilità, basata su tre punti fondamentali: transizione digitale convogliata verso il punto fisico (Physical Hub); eDemocrazia e ePartecipazione; integrazione di un sistema di monitoraggio.”
Si cerca l’integrazione con i servizi informativi e divulgativi del Comune già esistenti, di “esplorare” le soluzioni proposte da Lepida su Federa DigitalID e l’integrazione con i servizi PPGIS (webgis)(facilitare la pubblica partecipazione) con Sis.ter e Comune.
Sis.ter è un’azienda imolese che “offre aggiornamento e l’elaborazione dei dati (Remote Sensing, Trattamento dati, Valorizzazione banche dati, Servizi CAD/GIS)”. In questo progetto Sis.ter si occuperà “della raccolta ed elaborazioni dei dati ambientali con sensori a terra, smog, inquinamento energetico ed acustico, dell’analisi in tempo reale della situazione del dissesto idrogeologico come supporto all’agricoltura; del monitoraggio delle strade, marciapiedi, piste ciclabili, controllo del trasporto pubblico; del censimento statistico dell’afflusso turistico tramite l’utilizzo delle celle telefoniche e delle rielaborazioni dati provenienti dai sensori, satelliti ed open data.”
Mentre Sis.ter raccoglie dati, Antreem, altra azienda imolese coinvolta nel progetto, realizza delle interfacce utente, cioè un mezzo attraverso cui l’utente interagisce con un computer, un sito, un’app etc. Un’altra azienda che partecipa al progetto è la NPC che produce packaging e beverage per clienti come Sacmi e Tetra Pak, però in questo caso partecipa con la sua divisione Spacemind che produce nanosatelliti (n.n.: E’ l’azienda che è stata visitata da Beppe Grillo dopo le dimissioni della Ina Dhimgjini dalla giunta Sangiorgi). I nanosatelliti della NPC Spacemind raccoglieranno dati ambientali ed agricoli (temperatura aria, terreno, previsioni meteo, qualità dell’aria, situazione frane, monitoraggio siccità, etc.). L’ultima azienda coinvolta nel progetto in ordine di presentazione è “Imola Informatica” che raccoglierà ed immagazzinerà i dati dei 5 principali parcheggi gestiti da Area Blu che saranno condivisi e resi fruibili all’interno della piattaforma “Imola City Hub”.
“Insomma”, come direbbe la nostra sindaca, “Imola City Hub” è un progetto ambizioso, che non porterà un aumento immediato, ma probabilmente in futuro, dei posti di lavoro, anche a causa della mancanza di specialisti nella zona (aspetto che potrebbe essere discusso con gli istituti scolastici della zona), ma una raccolta di dati così importanti anche se sotto forma di “open data”, a nostro parere richiede anche un’attenzione da parte del Garante della Privacy, dato che nella presentazione cartacea alla stampa del progetto la parola privacy è inesistente.
Georgel Babiuc