Non c’è dubbio che il cambiamento ad Imola con la vittoria della sindaca Manuela Sangiorgi è passato anche dai leghisti o sostenitori e non dalla Lega locale. Perché dico questo, che è passato dai leghisti e non dalla Lega locale, semplicemente perché il segretario della Lega Imola (che dovrebbe abitare a Faenza e non ad Imola), Marco Casalini ed il consigliere regionale Daniele Marchetti non hanno mai sostenuto concretamente il cambiamento durante lo storico ballottaggio. L’unico che aveva capito che se non andava in Comune il M5S avrebbe vinto la “coalizione” di sinistra è stato l’ex forzista Simone Carapia.
Carapia era entrato da poco nella Lega, dopo essere stato scaricato in modo vergognoso dall’ex onorevole ed ex coordinatore regionale di FI, Elio Palmizio. Come new entry nella Lega ovvio che con tutte le strette di mano, sorrisi e dichiarazioni più o meno di facciata non è stato accettato per l’esperienza di Carapia nella politica locale, ma come un possibile raccoglitore di voti in vista delle elezioni amministrative.
E così fu…che Carapia aveva ottenuto più voti rispetto al sua collega Daniele Marchetti, mentre il “Buongiorno Padania”, il segretario della Lega non si sa per quale mistero non si è candidato come consigliere locale, probabilmente aspettava le europarlamentari o le regionali, invece aveva fatto candidare gente che non è stata capace neanche di ottenere il voto di propri famigliari.
Una cosa che molti di quelli che passano per il banchetto della Lega e firmano, è che i due personaggi ,
Casalini e Marchetti, all’ultimo congresso della Lega non hanno votato per Salvini, ma per il suo avversario Giovanni Fava, e che solo nel frattempo si sono scoperti “salviniani”…e forse questa è una delle risposte sul perché Salvini non sia mai venuto ad Imola a sostenere il candidato del centrodestra, Giuseppe Palazzolo… mica per paura di tre-quattro gatti brigatisti antifascisti che riempivano la piazza di manifesti anti-salvini.
Dopo il ballottaggio ci ritroviamo con due consiglieri delle Lega (ex Lega Nord), nel consiglio comunale a maggioranza del M5S, Carapia e Marchetti ed un segretario locale che si “gonfia” sui numeri ottenuti come se quei numeri fossero stati ottenuti con le sue ripetute “Buongiorno Padania”, “Buonanotte Padania” e non con l’immagine di Salvini o perché no, anzi sì dell’ex segretario Sap, Gianni Tonelli che gode di un buon bacino di fiducia e di voti da parte dei cittadini.
Con la storia del CON.AMI, la vera faccia dei due “leghisti padani” si rivela, nonostante nel consiglio comunale il M5S abbia votato le mozioni proposte da Daniele Marchetti attirandosi le tipiche critiche dell’opposizione fatte in tandem dal PD con la ex candidata sindaco perdente. I due sconfessano Carapia per aver difeso l’operato della Sangiorgi con un comunicato dove si dicono dispiaciuti nel “vedere che alcune opinioni personali siano state lette come linee politiche della Lega. Chiaramente le parole del nostro consigliere comunale Simone Carapia sono da considerarsi né più né meno che esternazioni personali che non fanno certamente parte della nostra linea politica sulla questione Con.Ami”.
Ma quale sarebbe questa politica della Lega e di quale Lega parliamo localmente se non di due persone che se non verranno votate alle elezioni europarlamentari e regionali torneranno a fare i “facchini”, visto che il segretario della Lega Imola è stato assunto in regione come portaborse dal suo amico Daniele Marchetti?
Per parlare di una Lega ad Imola bisogna vedere almeno (come nel caso del PD) un vero e proprio cambiamento in linea con Salvini …ma Buonanotte Padania…
G.Babiuc