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Il consigliere della Lega Nord, Daniele Marchetti, entra nella disputa sindacale dei lavoratori del Santa Maria della Scaletta: “L’Azienda sanitaria imolese deve finirla di bluffare: mi aveva fornito lei i dati dai quali emerge l’esistenza del problema degli “organici carenti e dei “carichi di lavoro insostenibili”
“Fra il primo gennaio ed il primo agosto dello scorso anno ben 945 casi di mancato riposo da 11 ore (ogni dipendente ha diritto ad almeno 11 ore di riposo consecutive tra un turno di lavoro e l’altro ex D.Lgs. n°66 8 aprile 2003ndr), mentre nel 2017 erano stati addirittura 1.387: sono questi i numeri del “disastro” che ben rappresentano la condizione in cui lavorano gli operatori sanitari dell’ospedale Santa Maria della Scalette di Imola. Una condizione drammatica, figlia di una carenza di personale che trova la propria declinazione in turni massacranti, riposi saltati, doppi turni anche durante le festività, difficoltà a fruire di permessi e ferie”.
Il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, entra così, a piedi pari, nella disputa sindacale che vede contrapposto gli iscritti al sindacato autonomo Fials e l’Ausl di Imola.
“E’ ridicolo come l’Ausl di Imola rispedisca al mittente le denuncia fatta dalla Fials relativamente ai problemi relativi a carenze di organico e carichi di lavoro eccessivi che sempre più spesso vengono segnalati dagli operatori sanitari: inutile, per l’Azienda sanitaria imolese, il tentativo di nascondersi dietro a un dito, quando è stata proprio lei a fornirci gli incontrovertibili numeri connessi alla carenza di personale in cui versa l’ospedale cittadino” conclude il consigliere leghista.