di ARIS ALPI
Non so quale film abbia visto Daniela Manca, forse ha semplicemente mangiato troppo durante le festività.
Com’è possibile che un personaggio così in evidenza come l’ex Sindaco di Imola, possa pronunciare simili esternazioni?
Senza prima pensare alle centinaia di giovani pendolari in città come Bologna o Ravenna per stipendi da fame.
A Imola di lavoro non ce n’è molto. Basta semplicemente sfogliare uno dei maggiori portali di annunci per capire che la situazione è quasi
al livello del 2008. A parte il fatto che la città oltre al settore metalmeccanico non si è mai specializzata. Nonostante mantenga qualche eccellenza di rilievo, non basta a sopperire alla domanda di giovani per 70.000 abitanti.
Tralasciando il settore della ceramica tenuto in vita artificialmente dall’inizio della crisi economica… Se poi vogliamo parlare della vivibilità del Comune possiamo aprire un altro capitolo.
Chi negli ultimi anni si è trasferito a Imola da Bologna, la quale è ormai invivibile e dispendiosa, e stiamo parlando di un consistente numero di neo-imolesi, loda giustamente la città per la civiltà dei suoi abitanti e l’organizzazione dei suoi servizi. Spesso stiamo parlando di italiani che lavoravano a Bologna, proveniente magari dal mezzogiorno trasferitesi in Emilia per lavoro.
Non possiamo paragonare queste realtà al mezzogiorno. Ci basta accendere la televisione per vedere a Roma a quali impensabili situazioni siamo arrivati.
Allora vorrei chiedere a Manca ed a questi cittadini, se ritengono una Ferrari il nostro centro per l’impiego. Una struttura completamente da riformare. Meglio non pronunciarsi su alcune operatrici. Oppure, se ritengono una Ferrari il nostro Ospedale, che lotta da anni contro la sua indipendenza.