Interrogazione del consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, dopo gli episodi di violenza nella materna imolese. “Perché la Regione non prevede, come accade invece in Lombardia, un aiuto economico per quelle strutture che vorrebbero installare telecamere all’interno delle scuole di ogni ordine e grado?”
Una maestra di una scuola materna statale di Imola è finita agli arresti domiciliari accusata di lesioni personali aggravate e maltrattamenti su minori aggravati dall’odio razziale e dal fatto di essere stati commessi in un istituto di formazione. Secondo le prime risultanze investigative, le violenze fisiche e verbali, così come le umiliazioni e gli insulti anche a sfondo razziale erano iniziate nel 2015. Ma c’è di più: le segnalazioni all’Ufficio scolastico regionale, a carico della maestra oggi ai domiciliari, sarebbero molteplici e ripetute nel tempo.
“Come mai tutte le segnalazioni arrivate nel corso del tempo all’Ufficio scolastico regionale erano state catalogate con un nulla di fatto visto che solo oggi tramite indagini sarebbero state individuate prove che hanno portato all’arresto? Si tratta di un fatto di cronaca gravissimo, che rivela come, molto spesso le autorità competenti inizino a perseguire i maltrattamenti negli istituti scolastici con un ritardo che, per quanto non imputabile alle Forze dell’ordine, sicuramente procura danni gravissimi rispetto ai diritti degli studenti a una crescita equilibrata e un sano sviluppo psicofisico (come previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata dall’Italia nel 1991 e depositata presso le Nazioni Unite ndr). Vien dunque da chiedersi come mai la Regione Emilia-Romagna, così come ha già fatto la Lombardia, non preveda di destinare delle risorse a quelle strutture che vorrebbero installare telecamere all’interno delle scuole di ogni ordine e grado?”.
Questa la richiesta alla Giunta regionale contenuta nell’interrogazione depositata oggi dal consigliere della Lega Nord, Daniele Marchetti.
“I maltrattamenti – sottolinea il leghista – sono spesso presunti dall’improvviso insorgere di comportamenti anomali e sospetti nei bambini oggetto di maltrattamenti e l’intervento immediato aiuterebbe a non violare ulteriormente la loro serenità già messa a dura prova e ad assicurare alla giustizia con prove certe e immediate chi ha rovinato la loro esistenza. Il tema è quello di trovare un giusto equilibrio tra la privacy delle maestre e la difesa dei bambini”.
“In fin dei conti, se accettiamo di essere perquisiti e spogliati per ragioni di sicurezza prima di salire su un aereo, a maggior ragione vanno accettate alcune misure a tutela dei bambini, ad esclusivo utilizzo delle forze dell’ordine” conclude Marchetti.