Una maestra di una scuola d’infanzia statale di Imola, di 55 anni, è finita ai domiciliari, con ordinanza emessa dal GIP del tribunale di Bologna, su richiesta della Procura. La donna è accusata di maltrattamenti aggravati e lesioni personali continuate per fatti commessi dal 2015 al 2018. Dalle intercettazioni audio e video, secondo il GIP, risultano degli episodi di violenze fisiche e verbali, umiliazioni ed insulti con “inflessioni particolarmente razziste” nei confronti dei bambini stranieri e dei loro genitori. Ad una bambina che faceva cadere del cibo mentre mangiava la maestra l’ha rimproverata con “Perché lei non sta ferma … lei butta giù tutto. Anche quando mangia, fa il ballo dell’Africa … dell’Africa nera! Il ballo del Qua Qua!”. In altre intercettazioni si sente “Dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Algeria … Venite qui a fare … delle idiozie!” e “Oddio arrivano i terroristi”, commentando l’arrivo in classe di due bambini che prima erano andati a fare ginnastica.
La maestra lamentava anche la scarsa presenza nella scuola di bimbi italiani “perché qui c’è della gentaglia, a me dispiace”.
In merito alla notizia l’assessore alla Scuola, Claudia Resta, ha dichiarato: “Notizie di questo genere lasciano letteralmente sgomenti per l’assoluta gravità delle accuse rivolte all’indirizzo di chi dovrebbe, invece, occuparsi del sereno inserimento educativo dei piccoli alunni nel sistema scolastico e più in generale all’iniziale interazione con la società. A nome dell’Amministrazione comunale esprimo la massima solidarietà alle famiglie coinvolte nella triste vicenda ed alla dirigente della scuola d’infanzia statale cittadina, confermando il pieno appoggio del nostro Comune a supporto dell’attività di indagine svolta dalle autorità competenti e dagli uffici ministeriali pertinenti”.
Visto il tenore della notizia il consigliere della Lega, Simone Carapia, capogruppo in Consiglio comunale ha chiesto “chiarezza” e “telecamere nelle scuole”: “In attesa di maggiori dettagli e, rispettando i tempi delle indagini, ci preme ribadire ancora una volta come le telecamere nelle scuole siano una priorità. Un controllo delle classi sarebbe un deterrente alle molestie sui bambini e anche una sicurezza per gli insegnanti, vittime sempre più spesso di bullismo dagli stessi studenti più grandi. Speriamo che episodi simili servano per raggiungere questo obiettivo di sicurezza nelle classi. Aspettando maggiori dettagli auspichiamo subito chiarezza sui fatti contestati all’insegnante, ne va del buon nome della nostra città e della sicurezza dei nostri bambini.”