Questa volta il regalo lo ha voluto fare lei, che a tutti gli effetti è la festeggiata. Sì, perché in occasione della festa per i propri 100 anni, la signora Annunziata Morara ha voluto donare a tutti i parenti ed amici intervenuti due centrini fatti a mano da lei, all’uncinetto.
Nata il 24 novembre del 1918 a Monterenzio, la signora Annunziata Morara ha festeggiato il proprio compleanno insieme ai figli Nino e Remo, ai due nipoti e ad altri amici e parenti, mentre l’assessore Maurizio Lelli le ha formulato gli auguri a nome della città di Imola, consegnandole la medaglia dei centenari.
Ma le sorprese ed i regali non sono finiti qui. Perché il parroco don Carlo Toschi le ha donato una pergamena con gli auguri formulategli direttamente da Sua Santità Papa Francesco, mentre un’altra pergamena le è stata consegnata dallo Spi – Cgil, a cui la signora Annunziata Morara è iscritta.
Nata in una famiglia di agricoltori, con altri sei fra sorelle e fratelli, Annunziata Morara fin da bambina ha aiutato i genitori nel lavoro dei campi e accudendo pecore e mucche, oltre che studiare. Poi il 31 dicembre 1938 il matrimonio con Amedeo Martelli ed il trasferimento in un podere a Castel San Pietro Terme, nelle vicinanze della via Emilia. Subito dopo il matrimonio e la nascita, nel 1939 del primo figlio Nino, Annunziata Morara ha visto il marito partire per la guerra, da cui sarebbe ritornato solo nel 1945. L’anno dopo, la nascita del secondo figlio, Remo, ed il trasferimento in un nuovo podere ad Imola, località Casola Canina. Fino al 1963, anno in cui tutta la famiglia si trasferì a Bologna dove sarebbe rimasta fino al 1975. Negli anni bolognesi, oltre ad accudire la famiglia, la signora Morara ha lavorato come guardarobiera al teatro Duse.
Infine il ritorno ad Imola, nel 1976 e la meritata pensione per lei ed il marito, insieme al piacevole compito di accudire i nipoti. “Ha sempre amato lavorare a maglia e per anni ha cucito vestiti per tutta la famiglia. Poi, col tempo, si è dedicata ai centrini all’uncinetto, che di tanto in tanto ancora oggi continua a realizzare. Ne ha fatti talmente tanti che così abbiamo pensato con lei di donarli a chi sarebbe venuto alla sua festa di compleanno” racconta il figlio Remo.
Come a dire che saper donare è una virtù che non ha età.