Aris Alpi
Periodo pre natalizio. Furti intensificati, come accade da anni in questo periodo.
Negli ultimi quindici giorni la città ha collezionato decine di ruberie ai danni di abitazioni e aziende agricole.
Ci si aspetterebbe un sussulto, quantomeno un piano di organizzazione per far fronte alla situazione.
Invece no. L’assessore alla Sicurezza del Comune di Imola preferisce disquisire sui social dei temi che tengono banco nel panorama politico nazionale. Banche, rifiuti, infrastrutture. Insomma, tutto fuorché l’emergenza che gli compete direttamente sul territorio. Per quale motivo il rispettato ex Pretore non batte un colpo? Forse preferiva sedersi a Palazzo Madama, dove era stato candidato in primavera. Per poco ha dovuto rinunciare (non eletto col 26%).
Quello che appare sempre di più un ripiego all’assessorato della sicurezza, è una situazione ormai dalle sembianze grottesche. Infatti sulla poltrona di Roi doveva sedere il rampante Sergio Culiersi, dato per sicuro in campagna elettorale. Solo le solite (e stucchevoli) manovre dall’alto hanno forse fermato l’ex questore nella seggiola che gli calzava a pennello. È incredibile quanto avvenuto sulla candidatura per questo assessorato. In maggio, all’apertura della campagna elettorale delle comunali, Culiersi parlava già da candidato consumato. Invece, la situazione si è ribaltata a pochi giorni dal voto. Se qualcuno pensa che gli elettori siano stati informati del motivo della scelta, si sbaglia.
Culiersi appariva in fermento, fiero e desideroso di lavorare per la città che aveva servito per tre lustri. Invece, si è preferito il pur bravo Roi, imolese sì, ma pur sempre una figura che appariva più improbabile e poco azzeccata.
Non sappiamo cosa stia facendo l’ex Pretore. Saremmo curiosi di conoscere i suoi progetti per riportare ad Imola un po’ di decoro e quantomeno, la segnalazione dei punti critici, che sono meglio del silenzio che sà molto
di menefreghismo agli occhi di chi legge il giornale.E poi non si conosce quale sia il reale piano sicurezza di Prefettura e Comune. I giardinetti di San Domenico si trovano nell’indecorosa situazione della precedente Giunta. Galleria Risorgimento è ormai diventata
una fogna maleodorante. Il resto del centro appare in netta ripresa, salvo solo appunto, gli episodi di criminalità e furti che l’accompagnano da una manciata di settimane.
Negli ultimi quindici giorni la città ha collezionato decine di ruberie ai danni di abitazioni e aziende agricole.
Ci si aspetterebbe un sussulto, quantomeno un piano di organizzazione per far fronte alla situazione.
Invece no. L’assessore alla Sicurezza del Comune di Imola preferisce disquisire sui social dei temi che tengono banco nel panorama politico nazionale. Banche, rifiuti, infrastrutture. Insomma, tutto fuorché l’emergenza che gli compete direttamente sul territorio. Per quale motivo il rispettato ex Pretore non batte un colpo? Forse preferiva sedersi a Palazzo Madama, dove era stato candidato in primavera. Per poco ha dovuto rinunciare (non eletto col 26%).
Quello che appare sempre di più un ripiego all’assessorato della sicurezza, è una situazione ormai dalle sembianze grottesche. Infatti sulla poltrona di Roi doveva sedere il rampante Sergio Culiersi, dato per sicuro in campagna elettorale. Solo le solite (e stucchevoli) manovre dall’alto hanno forse fermato l’ex questore nella seggiola che gli calzava a pennello. È incredibile quanto avvenuto sulla candidatura per questo assessorato. In maggio, all’apertura della campagna elettorale delle comunali, Culiersi parlava già da candidato consumato. Invece, la situazione si è ribaltata a pochi giorni dal voto. Se qualcuno pensa che gli elettori siano stati informati del motivo della scelta, si sbaglia.
Culiersi appariva in fermento, fiero e desideroso di lavorare per la città che aveva servito per tre lustri. Invece, si è preferito il pur bravo Roi, imolese sì, ma pur sempre una figura che appariva più improbabile e poco azzeccata.
Non sappiamo cosa stia facendo l’ex Pretore. Saremmo curiosi di conoscere i suoi progetti per riportare ad Imola un po’ di decoro e quantomeno, la segnalazione dei punti critici, che sono meglio del silenzio che sà molto
di menefreghismo agli occhi di chi legge il giornale.E poi non si conosce quale sia il reale piano sicurezza di Prefettura e Comune. I giardinetti di San Domenico si trovano nell’indecorosa situazione della precedente Giunta. Galleria Risorgimento è ormai diventata
una fogna maleodorante. Il resto del centro appare in netta ripresa, salvo solo appunto, gli episodi di criminalità e furti che l’accompagnano da una manciata di settimane.